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L’ERBA DEL VICINO – L’orgoglio quel sentimento ormai sconosciuto

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Aveva chiesto di vincere subito, Spalletti. Ma questa Roma ha il freno ben tirato. E sembra incapace di esprimersi a livelli soddisfacenti. Dall’Olimpico ne esce indenne anche il Verona, ultimo in classifica. Un match durante il quale i giallorossi hanno espresso un buon palleggio ed a sprazzi anche un bel gioco, soprattutto con sovrapposizioni sulle fasce che hanno consentito agli esterni di mettere palloni invitanti all’interno dell’area scaligera. Ma le occasioni goal create non vengono sfruttate. O meglio: Dzeko non riesce a vedere la porta avversaria. E quando sembra lucido sottorete la palla s’infrange sul montante della porta difesa da Gollini. La chiave del match è racchiusa nell’impossibilità del bomber bosniaco di trovare la rete. E si sa, quando non segni rischi di subire la marcatura avversaria. Proprio come è accaduto con il rigore di Pazzini che pareggia il vantaggio di Nainggolan. Un punto che allontana ulteriormente i giallorossi dalla vetta della classifica saldamente in mano al Napoli di Sarri. Tallonato a due punti di distanza dall’inarrestabile Juventus di Allegri che conquista la decima vittoria di fila. E nel prossimo match ospiterà all’Olimpico di Torino proprio l’undici allenato da Spalletti. Per la Roma non esiste altro risultato se non la vittoria. A fronte di una prova non tanto tecnica, non tanto tattica quanto di orgoglio. Sentimento nobile che durante questa stagione i giocatori romanisti non riescono proprio ad incarnare.

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Simone Roselli

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