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Francesco Rutelli, ex sindaco della capitale racconta la sua lazialità

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L’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli ha parlato della sua fede calcistica biancoceleste al programma radiofonico ‘Un Giorno da Pecora’. Ecco le sue parole:

“Sono l’unico sindaco ad aver sempre detto di essere un tifoso laziale, questa è la mia tessera dello stadio, sono abbonato da una vita”

Come mai, secondo lei, nessun sindaco ha dichiarato la propria fede biancoceleste? 

“Perché pare che a Roma ci sia un rapporto 7 a 1, tra tifosi della Roma e della Lazio. I sindaci del passato erano in prevalenza juventini e milanisti e si dichiaravano romanisti”. 

Si riferisce allo juventino Veltroni? 
“No, ha sempre dichiarato la sua fede”. 

Ignazio Marino invece per quale squadra tifava? 
“Non è chiaro, così come per Alemanno”

In quale settore dello stadio Olimpico è abbonato?
“Ho iniziato in curva, poi per tantissimi anni sono andato in Tribuna Tevere e quest’anno ho fatto un atto di fede: ho preso un abbonamento in Tribuna Montemario”. 

Si dice, però, che i tifosi della Lazio siano di destra, al contrario suo. 
“E’ vero, ma vi dico una cosa. La Roma fu voluta da Mussolini, che tento’ anche di unificare la Lazio, nel 1927, quando noi esistevamo già dal 1900″. 

Prosegua. 
“Lui voleva una squadra rappresentativa dell’incipiente impero, e attribuì il simbolo e il nome della città ad una squadra nata 27 anni dopo. Il paradosso è che i laziali sono più mussoliniani che i romanisti”.

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