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Emanuele Filippini: “Quest’anno manca l’atteggiamento giusto. E quel Derby del 6 gennaio…”

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Protagonista di mille battaglie con la maglia della Lazio della prima era Lotito, sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi laziali, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, è intervenuto l’ex centrocampista biancoceleste Emanuele Filippini, per analizzare il momento difficile dei biancocelesti in vista della difficilissima trasferta di Firenze in programma domani allo stadio Artemio Franchi.

Si parte dal ricordo di quel magnifico Derby della Befana: “Quel 6 gennaio fu incredibile, partivamo con una squadra rimaneggiata, ma grazie al nostro atteggiamento vincemmo una partita che sulla carta era quasi impossibile. Gli abbiamo rifilato 3 pezzi di carbone

Alla Lazio di quest’anno manca il giusto atteggiamento, dote che lo scorso anno ha portato in alto la squadra: “Questo può essere determinato da tante cose. L’atteggiamento mentale lo devi avere durante tutta la settimana per essere pronto alla partita di domenica. Contro l’Inter la squadra aveva fatto una bellissima partita, ma dobbiamo dire che l’atteggiamento è un po’ altalenante. L’allenatore deve capire da cosa dipende tutto questo“.

Paradossalmente è più facile affrontare partite come quelle di San Siro o come quella di domani di Firenze rispetto a un match casalingo con il Carpi, sulla carta più agevole: “L’atteggiamento dovrebbe essere sempre al top, qualunque sia la partita. Può capitare anche inconsciamente di prendere sotto gamba una partita, ma nell’arco della stagione deve capitare molto raramente. Affrontare big match  ti dà sempre motivazioni maggiori, ma tu devi essere bravo a trovare quelle stesse motivazioni anche nei match sulla carta più semplici“.

Parlando di calciomercato, è arrivato Bisevac, ma in queste ore si parla della cessione di uno dei big della Lazio: “In una squadra ci sono due fattori determinanti: quando perdi un giocatore importante abbassi ovviamente il livello tecnico; al tempo stesso però le società devono guardare al bilancio. In questo momento è chiaro che vendendo un big si dà un segnale di ridimensionamento, ma di questi tempi il fattore economico ha notevole importanza. Anche i giocatori stessi, vedendo partire un compagno di grande caratura possono avere una ricaduta mentale, pensando ad un ridimensionamento della squadra e degli obiettivi. La società deve stare attenta a vendere, deve avere già nomi in grado di rimpiazzare i giocatori ceduti, soprattutto quelli più forti“.

Dopo l’acquisto del difensore centrale la Lazio potrebbe aver bisogno di rinforzare altri settori: “Personalmente credo ci fosse bisogno di sistemare innanzitutto la difesa. Gli altri reparti sembrano ok, forse manca qualcosa a centrocampo, ma la realtà dei fatti è che ciò che manca in assoluto è la continuità nell’atteggiamento“.

Il Mister Pioli non sta passando un buon momento: “Nel complesso Pioli ha svolto un lavoro positivo. Ultimamente mi sembra di vedere una mancanza di determinazione rispetto ai mesi scorsi. Forse sente poca fiducia da parte della società e della piazza rispetto allo scorso anno“.

Parlando dei singoli, in questa stagione stanno mancando i giocatori di fantasia, su tutti Felipe Anderson: “Per Felipe Anderson è difficile fare un discorso globale. Rispetto allo scorso anno sembra un altro giocatore. Ripetersi è sempre difficile, in questo momento non riesce a confermare quanto di buono aveva fatto vedere negli ultimi 5 mesi della scorsa stagione. Io aspetterei fino alla fine della stagione per cercare di capire quale sia il vero Felipe Anderson. E’ un ragazzo giovane e bisogna comunque dargli del tempo per dimostrare le sue qualità”.

Domani è in programma Fiorentina-Lazio: “Partita difficile, ma la Lazio potrebbe dire la sua. La Fiorentina è in un momento di grande forma, ma tende a lasciare spazio e a far giocare l’avversario. La Lazio potrebbe approfittarne. In tal senso potrebbe essere una buona idea affrontare i viola con le due punte“.

Chiusura sulla passione dei fratelli Filippini, la musica: “Al momento siamo fermi, pensiamo maggiormente alla carriera di allenatori, ma la passione per la musica rimane intatta. Chi è il miglior musicista tra noi due? Beh, io sono sicuramente più bravo di Antonio a suonare (ride ndr)”.

 

 

 

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