Ai microfoni di LazioStyleRadio è intervenuto il responsabile della comunicazione della Lazio, Stefano de Martino, che ha commentato la trasferta di Bologna, il prossimo impegno dei biancocelesti, mercoledì contro la Juventus per i quarti di finale di Coppa Italia e ha analizzato la questione tifosi. Nella sue dichiarazioni è partito spendendo belle parole per il compleanno dei biancocelesti del 9 gennaio scorso: “Voglio tornare indietro di qualche giorno, la Lazio ha festeggiato questo compleanno così importante. A pensare al numero degli anni di questa società vengono i brividi: è uno dei club che ha più storia in Europa e questo ci inorgoglisce. Deve trasportare con la mente ai ricordi che si hanno, dai più giovani che hanno vissuto solo i tempi più recenti. A chi invece ha 40 anni e ha vissuto il periodo degli anni ’80 con le cadute all’inferno e ritorno. Fino ad arrivare ai giorni nostri. È un compleanno che mi piaceva condividere con tutti voi, nella mia mente lo sto ancora vivendo. Faccio ancora tanti auguri alla Lazio e al mondo Lazio“. Oggi ricorre l’anniversario della tragica scomparsa dell’indimenticato Luciano Re Cecconi: “Oggi è l’occasione per ricordare anche Luciano Re Cecconi. Non solo come calciatore, anche come uomo. Sono d’accordo con il figlio che dice che era un giocatore moderno rispetto agli anni in cui viveva, poi come persona non posso aggiungere altro. Lo abbiamo letto nei libri, di quella Lazio in quel periodo fantastico. Oltre al calciatore, c’era anche l’uomo che viene ricordato sempre con grande affetto e quindi un pensiero va anche alla famiglia, così come tutte quelle persone che per seguire la Lazio hanno perso la vita. Ci tornano alla mente sia le persone che sono scomparse tanti anni fa, come Paparelli, sia i recenti accadimenti come la scomparsa di Gabriele Sandri. Allora a queste famiglie va la mia vicinanza e il mio abbraccio e quello di tutta la società. Questo credo sia l’aspetto più importante tramandato negli anni, prima di parlare di calcio”. De Martino ha poi analizzato il match del Dall’Ara di ieri pomeriggio: “A Bologna la Lazio è andata a corrente alternata, spina staccata e sotto di due gol senza neanche accorgersene. Con Donadoni i rossoblù sono sicuramente migliorati. Nel secondo tempo abbiamo riattaccato la spina e potevamo anche fare il 3-2, ma il primo tempo ci ha fatto arrabbiare, anche se stavolta ho visto una grande reazione. Vorremmo vedere la Lazio del secondo tempo per tutti e 90 i minuti di gioco. E’ sicuro che abbiamo regalato un tempo e possiamo fare di più: quando decidiamo di giocare mettiamo alle corde qualsiasi avversario, come contro Inter e Fiorentina. E’ stato sbagliato l’approccio, abbiamo regalato un tempo. Voglio ringraziare chi ha tifato e ci ha sostenuto ieri in una trasferta difficile”. Mercoledì l’importante sfida di Coppa Italia contro la Juventus: “La Juventus è la squadra più forte del campionato e tengono molto a passare il turno in Coppa Italia. come dimostra il fatto che Pogba è rimasto in panchina nella partita di ieri. La Lazio deve fare di tutto, spero ci sia un pubblico che possa seguire questa gara perché sarebbe importantissimo il passaggio del turno ai danni della Juve”. Chiusura sulla problematica stadio e trasferte: “Partiamo da ieri, la decisione è stata presa dall’Osservatorio, le società non sono chiamate in causa. Non possiamo aggiungere nulla, purtroppo non tutti lo capiscono, noi non siamo coinvolti in queste decisioni. Non abbiamo alcuna possibilità di intervento. Spero sia chiaro per il futuro, anche se vorrei non ci fossero più limitazioni per i nostri tifosi in trasferta. A Firenze ci sono stati dei Daspo per degli incidenti alla stazione, probabilmente ha influenzato la decisione dell’Osservatorio. Quando ci sono queste decisioni noi non possiamo fare altro che riportarlo. Per quanto riguarda le partite in casa nascono delle polemiche che non voglio sentire, ho sempre detto quanto la mancanza dei tifosi allo Stadio Olimpico sia un danno per il calcio giocato. Perché uno stadio che incita la squadra o che la fischia se non rende è sicuramente un aspetto fondamentale per il calcio. Questa situazione è penalizzante per quanto concerne i punti della Lazio in campionato e non solo. Poi c’è il discorso del motivo, di quello che accade dentro lo Stadio Olimpico. Sappiamo del provvedimento del Prefetto di dividere le curve, la scelta è stata quella di non venire più allo stadio. Noi abbiamo sempre detto che questa decisione ci rammarica, ci fa soffrire, quando viene a mancare il polmone nel corpo umano Lazio è chiaro che ti manca il fiato. La mancanza della Nord è un danno incalcolabile dal punto di vista del calcio giocato e anche per il romanticismo. Sappiamo che significa non vedere quella parte di stadio piena di colori e bandiere e tutto quello che hanno sempre dato in questi anni. Non possiamo commentare la scelta del Prefetto, possiamo solo dire quanto questo sia un danno. Mi auguro che, alla fine di questo campionato, si possa ritornare su questi aspetti, si possa decidere diversamente. I tifosi della Lazio si sono connotati sempre per la correttezza. Quando ci fu il provvedimento in Europa League non mi nascosi e dissi che pagavamo per dei comportanti di poche persone, poi venne chiuso il settore. Io non volevo che tutti pagassero per pochi, soprattutto in una competzione in cui ci si sono scagliati tutti addosso dandoci etichette poche carine. Spero che alla fine della stagione ci si possa sedere al tavolo e si possa tornare a vivere lo stadio, non so ancora in quale modo”.
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De Martino: “La mancanza dei tifosi un danno per il calcio! Con la Juve servirà l’impresa”
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