Ci sono giocatori che non mollano mai. Sono quelli che piacciono di più ai tifosi, perché anche senza essere fenomeni riescono sempre a ritagliarsi la loro nicchia. E soprattutto, diventano calciatori veri, sorpassando sorprendentemente tutti quelli che “vorrei, ma non posso”. Nelle ultime stagioni, risultati alla mano, la Lazio Primavera è stata una vera e propria fucina di talenti. In molti sembravano destinati a una brillante carriera, ma non sono riusciti a sfondare. Altri hanno invece scalato, come diceva Al Pacino in “Ogni Maledetta Domenica“, le pareti dell’inferno un centimetro alla volta. Ed hanno coronato il loro sogno di diventare calciatori.
Sulle tribune del “Fersini” probabilmente non in molti avrebbero scommesso su Stefan Tira Catalin. Attaccante romeno classe ’94, fu prelevato dalla Lazio dopo un accordo con l’Udinese. Potente e mobile, era chiuso da una serie di attaccanti eccezionali, in una squadra in cui spiccavano Tommaso Ceccarelli, Antonio Rozzi, Gonzalo Barreto e Sani Emmanuel. Tira aveva però una grinta, una determinazione su ogni pallone, quando veniva chiamato in causa, che lo rendevano sicuramente più concentrato sull’obiettivo di tanti funamboli nelle sue vicinanze.
Nell’anno dello scudetto, stagione 2012/13, c’è anche il nome e la firma di Tira nella rosa. Realizza in realtà anche un gol nel derby d’andata, pareggiato due a due a Formello. La sua rete è in realtà un autogol, ma l’esultanza dimostra il suo amore per la maglia della Lazio, rimasto immutato nel tempo. La determinazione, come dicevamo, è tutto, e dopo il tricolore arriva il salto in Olanda, al Den Haag. A L’Aja Tira cresce ancora prima del rientro in patria dove, finalmente, arrivano le prime partite nella massima serie e i primi gol conditi anche da quattro presenze nell’Under 21 romena.
Esatto, la Nazionale. Lavoro e convinzione, con la consapevolezza di aver lasciato un ottimo ricordo anche a Roma, nonostante la maglia della Lazio dei grandi sia rimasta solo un sogno. A diventare realtà è stata la carriera di Tira, ora fresco di passaggio al Club Sportiv Concordia Chiajna, sempre nella Serie A della Romania. Ennesima dimostrazione che nel calcio giovanile i talenti vanno e vengono, ma solo chi ci crede veramente resta.
Fabio Belli