I tifosi biancocelesti lo ricordano soprattutto per il gol alla Juventus sotto la pioggia di Perugia che consegnò lo scudetto alla Lazio. Ex difensore tra le altre di Perugia e Udinese ed ex allenatore di Breescia e Novara, sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi laziali, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, è intervenuto Alessandro Calori, per parlare del momento dei biancocelesti in vista della sfida di domenica sul campo dell’Udinese.
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Domenica la Lazio avrà una sfida difficile xontro l’Udinese, ex squadra di Calori: “L’Udinese sta attraversando un periodo non facile. Viene da un serie di brutte sconfitte, dopo essere stata anche vicina alla zona Uefa. A livello di morale non sta benissimo. Di contro c’è una Lazio che sta ritrovando se stessa. Probabilmente senza l’infortunio di De Vrij l’avremmo trovata a combattere con le prime della classe. Ritengo che la squadra abbia uno dei migliori centrocampi d’Italia, anche in prospettiva. Penso per esempio a Cataldi e a Milinkovic“.
Su Pioli e sull’annata finora deludente dei biancocelesti: “L’anno scorso il Mister e la squadra hanno fatto un grandissimo lavoro, che non si cancella e che resta. Come dico sempre però nel calcio bisogna confermarsi e non tutti lo stanno facendo. Si sta evidenziando la mancanza di leader all’interno della rosa, dei giocatori che al di là dell’aspetto tecnico diano la giusta carica alla squadra nei momenti più difficili“.
Sul mercato: “A gennaio è sempre difficile riuscire a rinforzare veramente una rosa. Le squadre che hanno i grandi giocatori se li tengono stretti e se trovi qualcuno disposto a cederli devi avere un sacco di soldi. Io credo che ci sia bisogno di più chiarezza. Si sono fatti degli investimenti su alcuni giovani talenti e bisognerebbe avere la trasparenza verso i tifosi nel dire che è in atto un progetto tecnico che non può portare nell’immediato a vincere qualcosa, ma che c’è bisogno di qualche anno. Fermo restando che questi talenti debbano restare alla Lazio“.
Sulle polemiche degli ultimi giorni tra Sarri e Mancini e sulle parole di De Rossi a Mandzukic: “Sto sentendo tanto moralismo anche da parte di chi con il mondo del calcio non c’entra niente. Non dico che siano dei belli esempi da seguire, ma spesso chi giudica a priori deve tener conto delle pressioni che si possono avere durante una partita. Magari può scappare una frase fuori posto, per provocare o per destabilizzare l’avversario, ma da qui a farne dei casi politici ce ne passa. Per me quel che succede sul terreno di gioco deve rimanere lì“.
Sul campionato e la corsa Scudetto: “Credo che lo Scudetto sarà una questione a due tra Napoli e Juventus. Sarri è stato molto bravo a dare un tipo di gioco offensivo, ma allo stesso tempo equilibrato alla propria squadra. Credo che sia questo l’aspetto che stia facendo la differenza a Napoli, oltre al momento strabiliante che sta vivendo Higuain. Va detto però che questa Juventus, dopo un inizio di stagione difficile, sta venendo fuori davvero alla grande. Probabilmente, anche se adesso è dietro di due punti, rimane la squadra da battere“.