Babbo Natale quest’anno arriva tutte le mattine, altro che venticinque dicembre. Sotto l’albero abbiamo trovato pigiami, calzini, pantofole e portachiavi a forma di Muppet (molti quotidiani in questi giorni hanno dedicato ampi dossier al tema “regali brutti“, poi a pagina 35 l’intervista alla ricercatrice che ha scoperto la proteina anticancro), ma il meglio doveva ancora venire.
Ogni mattina una pioggia di milioni, nella giornata di oggi, 30 dicembre, addirittura 50 per Felipe Anderson. Senza considerare quelli per Candreva, Biglia, De Vrij (offerta di 36 milioni, è stato scritto, per un giocatore che starà fermo altri sei mesi salvo complicazioni, probabilmente confondendo una notizia risalente all’agosto scorso). Se li vendiamo tutti, ci sono diverse possibilità.
A) Ci compriamo direttamente il Manchester City, che ha un roster sicuramente competitivo per la Serie A, ed evitiamo di compiere gli errori dei cugini, che pagarono Nainggolan, Ibarbo e Astori il 33% in più di quanto Giulini pagò tutto il Cagliari.
B) Apriamo un chiosco di grattachecche in Costa Rica a ogni tifoso e realizziamo il grande sogno italiano, mollo tutto e vado a vivere sulla spiaggia. Poi però resterebbe il problema del modulo, a meno di non aprire un chiosco anche a Pioli.
C) Prendiamo un difensore (questa sarebbe sicuramente l’opzione più sorprendente).
Gli intrighi sul mercato sono tanti, si sa, ma a distinguere tra il fumo e l’arrosto (non quello di Natale) ci vuole poco. Gli altri imbandiscono la tavola coi nostri piatti, varrebbe la pena, classifica alla mano, fargli sapere che noi finora non ci abbiamo mangiato granché. E in questo turbinio di milioni virtuali, una certezza reale ce l’abbiamo: contro il Carpi speriamo che Konko recupera, sennò siamo scoperti a destra.
Perché sapete qual è la morale di questa favoletta natalizia? Che uno può sognare anche che Babbo Natale gli lasci una Rolls Royce sotto l’albero, coi fantastiliardi degli sceicchi per i “gioielli”: poi però bisogna fare i conti col fatto che Babbo Natale non esiste. Per cui, sotto l’albero ci trovi i pedalini, che alla fine tornano sempre utili. Come Konko.
Buon anno e ci risentiamo nel 2016! E mi raccomando, nel frattempo non ve li spendete tutti.
Fabio Belli