Il presidente Luca di Montezemolo e il numero uno del Coni Giovanni Malagò intervenuti in conferenza stampa hanno svelato le sedi olimpiche per il torneo di calcio. Montezemolo ha sottolineato che gli impianti “coprono tutto il territorio nazionale e che alcuni sono già pronti e che gli stadi che rappresentano la tradizione calcistica e la storia del calcio italiano ci sono tutti”. Il San Nicola di Bari, il Renato Dall’Ara di Bologna, l’Artemio Franchi di Firenze, il Luigi Ferraris di Genova, il Giuseppe Meazza di Milano, il San Paolo di Napoli, il Renzo Barbera di Palermo, l’Olimpico di Roma, lo Juventus Stadium di Torino, il Friuli di Udine, il Marcantonio Bentegodi di Verona, sono gli impianti prescelti dal Comitato promotore ed inseriti nel dossier di candidatura di Roma 2024. A conferma arrivano anche le parole del Presidente del Coni Giovanni Malagò: “Ora che sono stati scelti gli stadi possiamo pensare anche ad accoppiamenti come tra Torino e Genova, Bari e Palermo, Udine e Verona, Firenze e Bologna. Sono rimasti fuori Milano e Napoli perché nei loro impianti saranno garantiti almeno un quarto di finale e le semifinali. Per ora gli stadi in Italia che hanno tutti i requisiti sono quattro: l’Olimpico di Roma – dove verranno portati a termine degli interventi per la parte tecnologica in vista del girone degli Europei del 2020 -, lo Juventus Stadium di Torino, il San Siro di Milano e il nuovo Friuli di Udine. Tutte le città citate sono state avvisate e ora hanno un lasso di tempo per confermare ma comunque tutte hanno intenzione di modernizzare”. Vista la concomitanza tra la finale della competizione e la cerimonia di chiusura resta il dubbio se la gara verrà giocata all’Olimpico o in un altro impianto: “Già è capitato altre volte che gare e cerimonia siano state svolte nella stessa giornata, quindi è una possibilità che ci lasciamo aperti. Il 17 febbraio dobbiamo presentare il dossier, ma poi abbiamo un altro anno di tempo per eventuali cambiamenti”. La vera incognita è tra lo stadio Olimpico e il futuro Stadio della Roma (per ora tutto bloccato alla Regione Lazio). L’augurio di Malagò è che il progetto sia approvato “prima del febbraio 2017”, giorno della presentazione del dossier al Comitato Olimpico. “Sullo stadio della Roma siamo spettatori interessati, vedremo nei prossimi mesi come procede la situazione perchè il nuovo stadio potrebbe essere usato non solo per il calcio ma anche per gli sport di squadra, il baseball o altre competizioni come l’hockey prato (ora al Tre Fontane), o il rugby a 7 (al Flaminio). Da sportivo mi auguro che la Roma abbia il suo stadio, come spero che un giorno lo abbia la Lazio e lo dico contro gli stessi interessi del Coni, che è proprietario dell’Olimpico. Però come detto parlo solo da sportivo, per tutto il resto, come gli aspetti urbanistici, residenziali, delle autorizzazioni, non sono di mia competenza per cui non mi pronuncio”.
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