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Simoni: “La Lazio è forte. Se si sveglia Anderson…”

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Gigi Simoni in veste di doppio ex (tecnico biancoceleste e giocatore juventino) è intervenuto ai microfoni di Lazionews per parlare dell’incontro di questa sera tra Lazio e Juventus.

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Che partita sarà? “Le due squadre hanno degli obiettivi diversi ma entrambe stanno cercando di rientrare nel gruppo di testa. La Juve in questo periodo si è riavvicinata alla vetta, la Lazio invece purtroppo ha perso alcune partite e si trova in una condizione difficile anche a livello ambientale. Nel calcio però può succedere di tutto”.

Qual è il problema dei biancocelesti? “Non lo so con certezza ma di sicuro hanno pesato i tanti infortuni e il fatto che la squadra non sia completa. Erano partiti bene, sembravano in grado di ripetere la stagione scorsa, ma poi invece i troppi problemi fisici e qualche partita persa male li ha affievoliti. Nel calcio è difficile dire perché ci si trova in certe situazioni. Dalla Juve ce se lo poteva aspettare perché hanno cambiato giocatori bravi e importanti e quelli arrivati non sono dello stesso livello, sono giovani e hanno bisogno di giocare e crescere”.

Per i biancocelesti può ancora pesare l’eliminazione dalla Champions? “Non lo so, nel calcio ci sono periodi in cui riesce tutto e altri in cui invece non riesce nulla. Come fatto dai bianconeri basterebbe vincere qualche partita per rientrare nel gruppone di testa. La Lazio è una buona squadra, ha giocatori importanti. Qui si danno sempre giudizi affrettati e relativi ad un momento, ma se è un periodo no il giudizio è fuorviante, magari una squadra sembra addirittura scarsa mentre non è così di sicuro. La Lazio può contare su grandi giocatori e spero si riprenda. Il calcio è così, si vive di momenti. Nessuno si aspettava una Juve così distante dalla vetta ma i bianconeri hanno più giustificazioni”.

In questi momenti il ritiro può essere utile? “A volte serve a volte no perchè magari si perde lo stesso. Il ritiro potrebbe essere anche utile, è una situazione che si vive malvolentieri e la voglia di uscirne subito stimola molto a livello psicologico. Anche la Juve ci è passata. E’ il tentativo estremo per sperare che i giocatori reagiscano a questa situazione. Io in 60 anni di calcio ho fatto tanti ritiri, a volte hanno aiutato altre no. E’ difficile dare risposte”.

Chi può essere l’uomo decisivo questa sera per i biancocelesti? “Secondo me l’uomo più decisivo è sempre il portiere, è quelo il ruolo che ogni domenica può far perdere o vincere. Anche giocatori come Candreva, Felipe Anderson e Klose sono importanti. Il brasiliano ora non è lo stesso dello scorso anno ma se si sveglia è un giocatore che può fare la differenza“.

Di quali ritocchi ha bisogno la Lazio per essere protagonista? “La difesa non da molte sicurezze, avrebbe bisogno di qualche ritocco. Felipe Anderson ha fatto pochissimi gol mentre lo scorso anno segnava sempre. Anche Klose non sta facendo benissimo, ma il campionato è lungo e si può rimediare”.

Quanto influiscono sul tecnico le voci che lo riguardano? “Ovvio che quando iniziano a circolare queste voci sull’allenatore le cose si complicano ancora maggiormente. L’allenatore deve avere carattere per superare il momento nero ma i giocatori devono rendersi conto che la responsabilità oltre del tecnico è soprattutto la loro. Pioli ha lavorato tanto bene lo scorso anno, non è possibile che all’improvviso non sappia più allenare. Qualcosa è cambiato nei giocatori, magari come ho già detto anche gli infortuni hanno influito notevolmente. Anche la fortuna conta molto nel calcio ma si può parlare di sfortuna a campionato finito, in un bilancio generale tra infortuni, errori arbitrali, condizione e altro, ma non in questo periodo. La verità la conosce solo chi vive l’interno dello spogliatoio, mentre i tifosi sono condizionati dal risultato ma anche loro vedono se la squadra si impegna o meno”.

I tifosi si stanno disamorando del pallone: “Non sta succedendo niente di nuovo di quello che è successo negli altri anni. Anzi, questo campionato mi sembra sia uno dei più belli degli ultimi. E’ un torneo incerto, non come quelli precedenti in cui la Juve ha dominato. Ora ci sono 5-6 squadre che possono vincere lo scudetto. E’ bellissima questa incertezza”.

La Lazio? Deve cercare di unirsi al gruppo delle migliori perchè la Lazio deve esserci. La squadra in confronto all’anno scorso non è cambiata molto, può riprendersi e fare bene”.

Tifa Lazio o Juve? “Non tifo per nessuno, o meglio tifo per 3-4 squadre. Sono tifoso del Torino, quando avevo 10 anni era la squadra che vinceva tutto, poi purtroppo è arrivata la tragedia di Superga. Sono però rimasto sempre tifoso dei granata. Poi mi fa piacere se le squadre in cui sono stato – Napoli, Inter, Lazio, Torino, Juve – vanno bene. Fra Inter e Napoli ho tifato per un pareggio, invece ha vinto il Napoli e l’Inter ha fatto un’ottima partita facendo capire che c’è anche lei. La squadra di Sarri ha dimostrato di poter vincere il campionato”.

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