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Serie A: conferme, sorprese e delusioni 2015

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Protagonista della Serie A rimane sempre la Juventus Campione d’Italia in carica, passano le stagioni ma la Signora del calcio italiano conserva ogni anno inalterato il suo fascino. I bianconeri infatti guidano la classifica dell’anno solare 2015, nonostante la falsa partenza del campionato in corso. La squadra di Allegri infatti chiude il suo anno, impreziosito dalla finale di Champions League disputata a giugno contro il Barcellona, a quota 81 punti con un vantaggio di sei punti sulla sorprendente Fiorentina di Paulo Sousa, ora al secondo posto di questa Serie A. L’attuale capolista Inter, sconfitta nell’ultimo turno a domicilio da una ritrovata Lazio, invece chiude l’anno solare al quarto posto a 10 punti dalla Juventus. Sul podio anche il Napoli, al terzo posto, balbettante con Benitez fino a giugno e straripante in questa stagione sotto la guida dell’umile Maurizio Sarri. Proprio il tecnico partenopeo è la lieta novità del campionato in corso: dalla provincia alla metropoli con successo.

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LA PROVINCIA – E proprio le squadre protagoniste lontano dalle grandi città caratterizzano l’attuale Serie A. Frosinone e Carpi al debutto assoluto nel massimo campionato di calcio italiano. Tifosi ciociari e emiliani che per anni hanno visto le loro squadre cimentarsi in campionati minori e ritrovarsi, in un colpo solo, a confrontarsi con squadre altamente blasonate, calcando palcoscenici importanti come quello del Meazza di Milano, dello Juventus Stadium di Torino e dello Stadio Olimpico di Roma.

LA CAPITALE – Le due squadre di Roma sono fra le grandi deluse della stagione in corso, soprattutto dopo aver combattuto ad armi pari per il secondo posto fino a giugno della stagione 2014/15. Soprattutto i biancocelesti non sono stati in grado di ripetere il cammino di inizio 2015, che l’ha portati fino al terzo posto, con la possibilità di disputare il preliminare di Champions League. All’appuntamento con la storia contro il Bayer Leverkusen, in piena estate, tutto l’ambiente Lazio ha risposto presente meno che la Società che non ha provveduto a rinforzare adeguatamente la rosa per affrontare il prestigioso doppio impegno con i tedeschi. Per quanto riguarda la Roma vive l’ennesima stagione balbettante dopo i soliti clamori estivi. Un difetto storico che è proprio del DNA giallorosso. Ora il colpevole n.1 è Rudi Garcia destinato, in ogni caso, all’addio. Roma e Lazio dunque chiudono a braccetto l’anno solare, rispettivamente al quinto e sesto posto, distanziati di un solo punto (66 per i giallorossi e 65 per i biancocelesti).

LE ALTRE – Dietro alle due romane, più staccate, Torino, Sassuolo e Milan. I rossoneri vivono un periodo ancora di ricostruzione: la prima parte del 2015 con la guida di Filippo Inzaghi e la seconda sotto quella dell’ex laziale Sinisa Mihajlovic. Il cammino del serbo è leggermente migliore rispetto a quello dell’ex attaccante rossonero, anche grazie alla rivoluzione estiva che ha portato a  Milano gente come Bacca, Luiz Adriano, Bertolacci, Romagnoli ed il redivivo Mario Balotelli. Dopo i rossoneri, per rendimento 2015, troviamo in sequenza  Empoli, Genoa, Chievo Verona,  Sampdoria, Atalanta, Palermo, Udinese, Hellas Verona, Cagliari (retrocesso in Serie B), Bologna, Cesena (retrocesso in Serie B), Frosinone, Parma (purtroppo fallito e in questa stagione costretto a ripartire fra i dilettanti) e Carpi.

SERIE A 2016 – La Serie A tra conferme e rimpianti riparte il 6 gennaio 2016, con la 18^ giornata del girone d’andata. Le aspettative dei tifosi sono tante, ad iniziare dalla fiera dell’illusione rappresentata dal calciomercato. Girandola di nomi che ruotano intorno ad ogni squadra. In casa Lazio, ad esempio, per il ruolo di vice de Vrij sono emersi profili di giocatori da tutta Europa e non solo. Una giostra che si alimenta in anno in anno. La speranza, soprattutto laziale, che gennaio porti in dono quei giocatori funzionali a Pioli e non le solite delusioni spesso legate all’ultimo giorno di calciomercato, fra fax inceppati o trattative condotte negli ultimi istanti utili all’Ata Hotel di Milano.

Marco Savo

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