E’ vero come si dice che un giocatore non si valuta da una partita ma dopo un periodo più o meno lungo…ma è anche vero che balza subito agli occhi quando un giocatore pur non avendo ancora mai giocato neanche un minuto in partita ufficiale, non solo accetta senza fiatare le scelte dell’allenatore e come un professionista esemplare si allena al massimo tutti i giorni aspettando pazientemente la sua chance…ma quando finalmente arriva il debutto si dimostra essere uno dei miglior in campo: stiamo parlando di Chris Oikonomidis.
Il giovane australiano, dopo l’esplosione con la Primavera e mesi di attesa, ha finalmente debuttato con la maglia biancoceleste giovedì sera in Europa League contro il Saint’Etienne dopo mesi di attesa. Chris dopo un inizio di partita in cui non è riuscito (complice anche la forte emozione) ad incidere come avrebbe voluto, nella ripresa è cresciuto in maniera esponenziale, mostrando a pieno tutte le sue doti e qualità: tanta personalità, spinta sulla fascia, diligenza nell’eseguire i compiti tattici attribuitegli da mister Pioli, classe combinata con un ottima condizione fisica, etc. Insomma in soli 70 minuti Oikonomidis ha fatto ciò che in altrettanti non è riuscito a fare un altro giovane debuttante da TITOLARE con la maglia biancoceleste: Ravel Morrison (che ha debuttato da titolare sempre in Europa League ma contro il Rosenborg). L’inglese infatti dopo mesi in cui soffriva per il fatto di non riuscire a giocare titolare, ha finalmente avuto la sua occasione ma, a differenza dell’australiano, il suo approccio è stato totalmente anonimo quando avrebbe dovuto letteralmente mangiarsi il campo per quanto aveva manifestato (via social) la sua voglia di giocare…e invece niente (anche se ha cercato di dare comunque una mano in fase di copertura), così…se contiamo anche le liti con i compagni per lo scarso impegno in allenamento, il fatto che i suoi comportamenti tutt’altro che professionali (vedi le fughe non autorizzate), i tweet di nostalgia al campionato inglese (mancando di rispetto a chi lo ha coccolato fin dal primo giorno) bè…diciamo che la professionalità e diligenza non sono 2 costanti compagne di viaggio. Peccato…perchè le qualità tecniche sono divine…
I numeri sono tutti dalla parte dell’australiano e permettono così di giungere a questa importante conclusione: Chris infatti, una volta superata l’emozione è sempre stato nel vivo del gioco con 34 palloni giocati e il 76,9 % di precisione nei passaggi. E la grinta di chi ha voglia di mangiarsi il campo e lottare per ogni centimtro: 5 falli, 2 scivolate e un bel passaggio filtrante dalla sinistra per Matri che per poco non portava al gol del raddoppio. E ciò che rende il tutto ancora più sorprendente è che il tutto è stato fatto in una partita totalmente inutile ai fini della qualificazione, perchè la Lazio erà già qualificata con un turno di anticipo, e questo è una testimonianza INEQUIVOCABILE della professionalità e diligenza e il cuore ch eil ragazzo ha. Pioli ha sempre creduto in lui, da quando lo ha voluto assolutamente tenere in gruppo per tutto il ritiro estivo e, successivamente, in pianta stabile nella rosa biancoceleste. Vuole dosarlo il mister, per proteggerlo dalla pressione di una città come Roma, capace di trasformarti in un Dio e in una nullità con la stessa facilità con cui il giorno diventa notte. Ma l’australiano ha carattere e con il tempo conquistarsi pian piano il suo spazio e rivelarsi un arma preziosa per il campionato dei biancocelesti. La concorrenza è tanta lì davanti è vero, ma visto il livello di rendimento dei titolari…se il giovane Oikonomidis continua così non si dovrà attendere molto prima di vederlo titolare. I laziali si augurano che sia solo l’inizio di una grande avventura per il ragazzo arrivato dall’altra parte del mondo.
Come disse Paul Walker: “Se ti ci metti d’impegno puoi ottenere solo l’eccezionale“. Ravel starà prendendo appunti?
Marco Lanari