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Nanni difende Pioli: “Tutti hanno la loro parte responsabilità. Brocchi? Non mi convince…”

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Stasera la Lazio cercherà d chiudere in bellezza il suo bel percorso in questo girone di Europa League cercando di vincere in casa del Saint Etienne più che per il Ranking Uefa e per il morale (letteralmente sotto i tacchi)visto che come prevedibile e come giusto che sia, la testa è fissa al Monday night contro la Sampdoria. Obiettivo numero uno è CHIUDERE LA CRISI. Proprio di questa situazione che avvolge  i biancocelesti ha parlato uno degli eroi dello scudetto del ’74, Franco Nanni  ai microfoni di Tuttomercatoweb.com. Questa la sua analisi:

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C’è qualcosa che sfugge, l’anno passato c’era maggior compattezza, il gruppo rischiava di più. Ora anche in attacco vedo troppe giocate individuali: è anche vero che l’anno scorso c’era Felipe Anderson in forma smagliante, capace di risolvere i problemi con le sue giocate. Ora non trova continuità. Se i biancocelesti l’anno passato hanno ottenuto ottimi risultati è stato anche grazie alle sue giocate e alla sua genialità. Parolo invece l’anno scorso aveva più possibilità di andare al tiro e di segnare, mentre quest’anno lo vedo più sacrificato in un ruolo di tamponamento. Mancano i gol suoi così come quelli di Candreva. E poi la Lazio risente anche dell’assenza di de Vrij, un giocatore capace di dare sicurezza a tutto il reparto“. 

C’E PIU’ DI UN COLPEVOLE  “Il ritornello è sempre il solito: se fai risultato sei bravo, altrimenti finisci in discussione. La verità è che c’è stata un’involuzione, ma tutti hanno la loro parte di responsabilità“. 

IPOTESI BROCCHI – “Fargli fare il salto dalla Primavera del Milan alla prima squadra della Lazio non mi convince. E’ un azzardo. Da giocatore aveva gran cuore ma fare l’allenatore è un’altra cosa. Non so se in questa situazione possa essere all’altezza, fermo restando che magari diventerà anche bravissimo“.

SOLUZIONI? – “Intanto occorre andare avanti in Europa League che è sempre prestigiosa. In campionato è necessario rimboccarsi le maniche e badare alla praticità. A volte serve sguainare la scimitarra più che il fioretto“.

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