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Mandelli: “Peccato per la sosta ma potrebbe essere un bene. Con il Carpi non sarà facile”

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Per parlare del momento che stanno attraversando i biancocelesti e del prossimo incontro di campionato all’Olimpico contro il Carpi ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex attaccante laziale Paolo Mandelli. Queste le sue parole sulla Lazio: “Peccato sia arrivata la sosta, sarebbe stato meglio continuare a giocare, anche se fermarsi dopo una vittoria così importante permette di ricaricare le pile nel miglior modo possibile. La Lazio è una squadra in grado di risalire in classifica, con entusiasmo e convinzione nelle proprie capacità può farcela. Ai biancocelesti manca la sicurezza, se riusciranno ad essere convinti dei propri mezzi anche i risultati saranno diversi da quelli visti in questo primo periodo. Anche se con l’Inter è arrivato con merito il successo la squadra non è ancora quella dello scorso anno, le vittorie devono servire anche a riportare quella mentalità. I risultati positivi dipendono da molte cose: la parte tattica, quella tecnica combinata alla prestazione atletica ma la componente più importante è quella mentale, la questione psicologica ha il proprio peso e in questo momento la Lazio deve puntare molto su questo punto. La crescita del gruppo dipende dai singoli, se i big fanno bene ne guadagnerebbe la squadra, inoltre ci sono giocatori come Keita che ancora non hanno dato il loro meglio”. Domenica il Carpi: “Quella emiliana è una squadra pericolosa, Castori sta cercando di ritrovare la mentalità della scorsa stagione, quella mentalità che le ha consentito di vincere il campionato di Serie B. All’Olimpico tenteranno di giocare compatti e aggressivi senza lasciare spazio di gioco agli avversari per cercare di agire di rimessa. Sarà una partita difficile soprattutto dal punto di vista mentale. Contro il Carpi, vista l’assenza di Biglia potrebbe essere Cataldi a prendere in mano il centrocampo biancoceleste. Danilo ha dimostrato di essere un centrocampista eclettico anche se come interno di centrocampo si esprime al meglio, combinando qualità e quantità. Potrebbe giocare davanti alla difesa dettando i tempi di gioco ma anche di chiamata”.

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