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L’ERBA DEL VICINO – Rudi Garcia dalla parte dei tifosi

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Diciamoci la verità. Senza tanti giri di parole. Già di suo l’attuale format della TIM Cup sembra essere del tutto inadeguato. Basti pensare che le prime otto squadre della Serie A approdano alla manifestazione direttamente dagli ottavi, con la regola assurda che a giocare in casa sia la squadra più blasonata, peraltro in un match di sola andata (soltanto a partire dalle semifinali è prevista la gara di ritorno ndr). Una formula questa che forse andrebbe rivista. Per rendere la TIM Cup più imprevedibile e maggiormente seguita.

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Il modello per invertire la rotta potrebbe essere la FA CUP inglese, il cui format gli ha consentito nel corso degli anni di mantenere intatto il suo fascino sportivo, confermato anche da un costante seguito degli spettatori presenti. L’esatto contrario invece di quel che accade nel nostro Paese. Dove addirittura un match di ottavi TIM Cup viene fatto disputare alle ore 14:30. E’ il caso di Roma-Spezia che quest’oggi allo stadio Olimpico vedrà la presenza di circa settemila tifosi, dei quali duemila provenienti dalla Liguria. Sembra tutto cosi assurdo. Per non dire inopportuno se si considera anche che la tifoseria romanista da inizio stagione durante le gare casalinghe sta portando avanti una protesta pacifica e democratica disertando gli spalti. Giocare un match infrasettimanale dopo pranzo nella Capitale (Uffici e scuole aperte, traffico quotidiano) suona tanto come un invito a non presentarsi.

Ed è un Rudi Garcia abbastanza polemico quello intervistato da Roma Radio alla vigilia del match contro la squadra allenata da Mimmo Di Carlo:” Non capisco l’orario della partita di domani, mette in difficoltà i tifosi. Già lo stadio non è pieno ma giocare alle 14:30 è ancora peggio”.

Simone Roselli

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