E’ il 22’ della ripresa: discesa sulla sinistra di Volodko, palla tagliata al centro per Gordeichuk, botta sicura nello specchio della porta romanista, strepitoso intervento di Szczesny che nega ai bielorussi la rete del vantaggio. L’accesso agli ottavi di Champions League da parte della Roma passa per i guanti “provvidenziali” del suo portiere. Perché anche ieri la squadra di Rudi Garcia ha offerto l’ennesimo spettacolo al di sotto delle iniziali aspettative. Bisognava vincere: per passare il turno, per scacciare i fantasmi di una crisi identitaria ormai sempre più delineata, per ritrovare un sorriso ormai smarrito. Ed invece ne è uscito uno scialbo pareggio a reti inviolate che, soltanto per l’imprecisione sotto rete del Bayer Leverkusen nell’incontro contro il Barcelona, consente ai giallorossi di guadagnare la seconda piazza del girone. Peraltro a pari merito con i tedeschi che retrocedono in Europa League. La Roma non c’è. Mancano i goal degli attaccanti, soprattutto di quell’Edin Dzeko accolto ad inizio stagione come il bomber in grado di scardinare qualunque difesa avversaria. Manca un terzino destro capace, in primis, a difendere ed un centrale da affiancare a Manolas. Mancano i ricambi a centrocampo per dare fiato ed energia alla mediana. Manca una leadership in campo, quel punto di riferimento capace di prendere per mano i compagni nei momenti di difficoltà. Mancano i tifosi della Curva Sud: la loro spinta, il loro calore. Bisogna ritrovarsi. Ora. Perché Napoli ed il San Paolo sono li, dietro l’angolo.
Simone Roselli