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inalmente Lazio: più forte dell’atmosfera cupa, più forte della sfortuna che dopo una partita sostanzialmente dominata aveva fatto realizzare un gol pazzesco a Kone, la squadra di Pioli ha avuto la forza di ribaltare il risultato in pochi minuti e di regalarsi la sfida nei quarti di finale di Coppa Italia contro la Juventus. Vittoria che può essere un segnale di rinascita anche e soprattutto perché la squadra ha dimostrato di essere con Pioli. Gli errori non sono mancati, ma la voglia di lottare su ogni pallone nemmeno, e questo può essere sicuramente un segnale chiaro di sintonia con il mister.
FORMAZIONI – Turn over ma non troppo per Pioli, che conferma Biglia e Candreva rispetto alla Sampdoria, e soprattutto Radu, con Braafheid ancora una volta costretto a rinviare il suo esordio stagionale dal primo minuto. In attacco Matri vince il solito ballottaggio a tre con Djordjevic e Klose. Nell’Udinese Colantuono conferma la difesa a tre con Lucas Evangelista e Perica a tamponare l’emergenza in attacco, essendo indisponibili Di Natale, Thereau e Zapata.
CLIMA MESTO – Lo stadio completamente vuoto non contribuisce a creare atmosfera, ma il clima si incupisce ancor di più dopo 7′ quando un retropassaggio scellerato di Mauricio per poco non scatena di nuovo la nemesi di Lazio-Sampdoria. Fortunatamente, stavolta il tempismo nell’uscita di Berisha è efficace al 100%. Primo lampo della Lazio al 10′: Matri innesca Candreva sulla destra, lunga fuga del numero ottantasette e conclusione di potenza sul primo palo che impegna severamente il portiere friulano Meret. Un minuto dopo Radu arriva alla conclusione dal limite, deviata in angolo provvidenzialmente per i bianconeri in scivolata da Widmer. Al 13′ la Lazio insiste: ancora un cross di Matri per Candreva che al volo spedisce sull’esterno della rete.
LA LAZIO SPRECA – E’ dunque una Lazio viva: al 20′ Felipe deve prendere il posto di Domizzi nell’Udinese, costretto al cambio dai postumi di un colpo alla testa subito nei primi minuti di gioco. Che ci sia un po’ di confusione in casa laziale lo spiega un passaggio facile facile sbagliato da Matri al 24′, che avrebbe letteralmente mandato in porta Candreva. Le maglie delle difese in generale sono larghe e Perica al 26′ calcia in bocca a Berisha un pallone che poteva essere ben più insidioso. Al 34′ la migliore occasione per la Lazio, con Matri che arriva alla conclusione dal limite dell’area piccola, ma trova la grande risposta di Meret. Al 40′ l’occasione sprecata è ancora più grande, con Candreva che mette nel mezzo un pallone che né Matri, né Radu né Felipe Anderson in sequeza da due passi riescono a spingere in rete.
PRESSIONE BIANCOCELESTE – I biancocelesti iniziano a testa bassa anche il secondo tempo, con Danilo Cataldi che dopo 2′ non trova la potenza su conclusione dal limite. Subito dopo, cross di Matri e gran botta al volo di Candreva che manca il bersaglio di un soffio. Al 6′ secondo cambio per Colantuono con Kone che prende il posto di Guilherme. La pressione laziale nei primi minuti del secondo tempo è costante e costringe il giovane portiere Meret a uscite basse molto spericolate. Una gran botta di Milinkovic-Savic non viene trattenuta dal numero uno friulano, Matri non arriva al tap-in vincente da due passi. Al 20′ ultimo cambio friulano: entra Aguirre per Lucas Evangelista. Una scelta che costerà cara a Colantuono, visto che l’infortunio di Aguirre costringerà i bianconeri a giocare in dieci, avendo effettuato già tutti i cambi, la parte finale della partita.
EUROGOL KONE, RISPOSTA MATRI – Al 22′ però ecco la conferma che il momento per la Lazio è nero a prescindere dall’impegno profuso in campo. Kone invente un gol in mezza rovesciata che lascia di stucco tutti (Berisha in primis) e l’atmosfera all’Olimpico si fa di nuovo gelida. Una punizione davvero troppo severa per la Lazio di oggi, e il pareggio arriva immediato: al 25′ bella percussione di Cataldi che entra nell’area friulana, il rimpallo favorisce Matri che da due passi non sbaglia, ristabilendo subito la parità.
LA RIBALTA CATALDI – Pioli si gioca il primo cambio con Matri in luogo di un sempre più spento Felipe Anderson. Ritrovato il pareggio, i biancocelesti recuperano anche la fiducia e aumentano di nuovo la pressione. Al 33′ con una perfetta scelta di tempo nell’inserimento Konko arriva alla deviazione a centro area: Meret si supera nella respinta ma arriva Danilo Cataldi a schiacciare di testa. La miglior prestazione stagionale del centrocampista classe ’94, che già aveva dimostrato segnali di crescita contro Saint Etienne e Sampdoria, viene giustamente premiata con il gol. Al contrario di Lazio-Samp, stavolta non ci sono psicodrammi. Il risultato viene portato felicemente in porto, nei quarti ci sarà Lazio-Juve e, soprattutto, in panchina in Inter-Lazio ci sarà ancora Pioli. Epilogo meritatissimo, visto quanto messo in campo oggi.
Fabio Belli
IL TABELLINO
LAZIO – UDINESE 2-1
Marcatori: 67′ Kone (U), 70′ Matri (L), 78′ Cataldi (L)
LAZIO (4-3-3): Berisha; Konko, Mauricio, Hoedt, Radu; Cataldi, Biglia, Milinkovic-Savic; Candreva, Matri (85′ Djordjevic), Felipe Anderson (75′ Mauri). A disp. Guerrieri, Matosevic, Patric, Prce, Braafheid, Seck, Morrison, Onazi, Oikonomidis, Klose. All. Stefano Pioli.
UDINESE (3-5-2): Meret; Danilo, Domizzi (20′ Felipe), Pasquale; Widmer, Iturra, Guilherme (51′ Kone), Marquinho, Ali Adnan; Evengelista (66′ Aguirre), Perica. A disp. Romo, Perisan, Camigliano, Edenilson, Piris, Badu, Fernandes, Insua, Lodi. All. Stefano Colantuono.
ARBITRO: Damato (sez. Barletta).
ASS.: De Pinto-Musolino. IV: Cervellera
NOTE. Ammoniti: 58′ Ali Adnan (U), 79′ Cataldi (L). Recupero: 3′ pt; 3′ st.