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Gregucci: “Mi fido di Pioli, alla Lazio manca…”

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Per parlare del difficile momento dei biancocelesti e dell’incontro di Europa League di questa sera con il Sant Etienne è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio l’ex difensore biancoceleste ed attuale allenatore dell’Alessandria, Angelo Adamo Gregucci.

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Grande vittoria con il Palermo: “Il mio merito è relativo, il nostro compito è quello di organizzare la gara ma poi sono i giocatori che scendono in campo. Dopo essere passati in vantaggio abbiamo fatto bene, poi anche la superiorità numerica ci ha aiutato. Poco dopo abbiamo trovato il raddoppio. Siamo stati bravi, abbiamo giocato in maniera ordinata, restando uniti e lottando su ogni pallone”.

Unità di intenti che in questo periodo manca alla sua Lazio: “Non conosco benissimo la situazione interna vivendola da lontano. Già in estate durante la preparazione si erano palesati i primi problemi. Dati i risultati negativi l’autostima è calata. I calciatori sono svuotati, non hanno stimoli ne’ motivazioni. Aver trattenuto elementi controvoglia è stato deleterio, i giocatori devono sentire il senso di appartenenza alla società. I calciatori vanno fatti crescere in casa in modo da sentire l’attaccamento alla maglia ed all’ambiente. Se vogliono farlo i giocatori devono essere liberi di andarsene e le società devono lasciarli andare”.

C’è molta paura: “La paura non esiste. A 20 anni chi fa questo lavoro non può conoscere la paura. Se non sei motivato devi stare a casa, se hai il timore di trovarti davanti a 80mila spettatori non puo giocare a certi livelli. Questa non è paura ma debolezza. Gli stimoli non devono mai mancare”.

L’ambiente romano non aiuta: “Se non hai personalità non puoi assumerti certe responsabilità, se non si riesce a sopportare le pressioni esterne non si può giocare in una piazza come quella di Roma”.

Cosa pensa di Pioli: “Ho molta fiducia nel tecnico. L’ultimo campionato dei biancocelesti è stato il migliore degli ultimi 15 anni. Il merito maggiore è stato dell’allenatore, Pioli è la persona giusta per risolvere i problemi della Lazio. La differenza con la scorsa stagione la sta facendo l’assenza di De Vrij, uno dei migliori. L’olandese difendeva bene e giocava sull’anticipo, la linea della Lazio era molto alta. Solo adesso si capisce quanto fosse importante per la squadra”.

Qual è il problema della Lazio: Il problema principale della squadra di Pioli risiede in se stessa. Bisogna riacquistare la fiducia persa, gli avversari sono solo un problema secondario. La squadra deve restare unita. In un team non si può essere tutti amici, ma bisogna avere gli stessi obiettivi. Ognuno deve dare di piu per il gruppo, aiutando il compagno in difficoltà. La squadra viene sempre al prmo posto, eventuali problemi contrattuali non devono pesare sul gruppo”.

Sulla tattica di gioco: “Nel calcio oderno la tattica non conta. L’importante è il gioco e l’atteggiamento in campo. La differenza la fa il modo di interpretare l’incontro, la tattica incide molto meno rispetto a qualche tempo fa. Ora si gioca tutti assieme, si attacca e si difende in undici”.

Quale elemento è il più importante in una squadra: “In un gruppo contano gli uomini, tutte le squadre che nella storia del calcio hanno ottenuto grandi risultati erano composte da uomini veri: nell’Ajax anni ’70 erano quasi tutti ragazzi cresciuti in casa, il Milan aveva Maldini, Baresi e altri. I ragazzi cresciuti nel vivaio hanno dentro lo spirito del club. Non c’è squadra che abbia raggiunto grandi successi che non abbia lo spirito di appartenenza”.

 

 

 

 

 

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