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CHI L’HA (RI)VISTO – Tommaso Ceccarelli, l’Aquila nel destino… in un modo o nell’altro

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Stagione 2011/12. La Lazio Primavera dopo una prima stagione di assestamento sta iniziando a raccogliere i frutti del ritorno di Alberto Bollini sulla panchina biancoceleste. Il tecnico dello scudetto 2001 sta forgiando un gruppo in grado per la prima volta di competere per il titolo di categoria dopo un decennio. La squadra è forte e brillante ma soprattutto può contare su un attacco atomico. Nel tridente giostrano il nigeriano Sani Emmanuel, Antonio Rozzi, l’uruguaiano Gonzalo Barreto e soprattutto Tommaso Ceccarelli.

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Alla terza stagione in Primavera, il biondo attaccante che già aveva dato ampie dimostrazioni del suo talento ha fatto saltare il banco. Diciassette gol in quattordici presenze, il “Cecca” va fuori giri e segna più di quanto giochi. Carattere particolare, classe ’92 nativo del quartiere dei Parioli, trovò in Roberto Sesena una sorta di maestro che seppe assorbirne gli eccessi e i capricci, canalizzando il suo talento sul fronte offensivo, lui che nasceva come centrocampista offensivo.

Nel gennaio 2012, la decisione: Ceccarelli non ci sta a finire la terza stagione consecutiva in Primavera, vuole mettersi alla prova nel calcio che conta. E così accetta il trasferimento in prestito in Serie B alla Juve Stabia. Il tifoso laziale medio perde le tracce di questo talento cristallino praticamente in questo momento. Per Ceccarelli inizia una via crucis di un anno e mezzo. Infortuni e incomprensioni, prima col tecnico delle vespe Braglia, poi con Gautieri alla Virtus Lanciano, che pure con il suo 4-3-3 sembrava la guida ideale per lanciare il talento di Ceccarelli in cadetteria.

Sia chiaro, il carattere del ragazzo tende al conflittuale. Soprattutto a Lanciano si parla di comportamenti un po’ sopra le righe che non sarebbero piaciuti a Gautieri, sergente di ferro soprattutto con i tanti giovani che in quel periodo giocano nella squadra abruzzese. Ma viene da pensare a quanto sia assurdo che il miglior giocatore a livello nazionale del campionato Primavera riesca a sparire dai radar in questo modo. Peraltro la decisione di lasciare la Lazio si rivela deleteria anche per la squadra di Bollini, che quel campionato col “Cecca” probabilmente lo avrebbe vinto a spasso, e invece si ritrova costretta a cedere il passo all’Inter in finale.

La rivincita arriverà nella stagione successiva sempre a Gubbio contro l’Atalanta, mentre per Ceccarelli il riscatto ci sarà nella stagione 2013/14. Nella realtà più inaspettata, la FeralpiSalò in Lega Pro. Piccola realtà ideale per limarne le asprezze del carattere e alla fine a ventidue anni “Cecca” si rivela uno dei migliori talenti di terza serie. La sua carriera può finalmente cominciare. Torna alla Lazio, qualcuno ipotizza persino che Pioli, appena arrivato sulla panchina biancoceleste, possa offrirgli una chance. Ma è troppo tardi per lui che sognava di calcare il prato dell’Olimpico, e nonostante un rendimento che resta ancora da record in Primavera si deve accontentare di una panchina contro il Cesena nel 2011. Ceccarelli passa a titolo definitivo a L’Aquila l’ultimo giorno di mercato, nell’estate del 2014.

L’Aquila nel destino ma anche la sfortuna. Esattamente un anno fa, a inizio dicembre, salta il legamento crociato. Stagione finita e di Ceccarelli si perdono di nuovo le tracce, chi ne cerca notizie non lo trova sui tabellini di Lega Pro. Duro a morire, Ceccarelli si ripresenta tirato a lucido ai nastri di partenza della stagione 2015/16. E finalmente gioca con continuità. L’Aquila è una formazione ambiziosa e contro la capolista Maceratese arriva anche la liberazione del primo gol stagionale con una delle sue specialità: il calcio di punizione dal limite.Nella speranza che questa possa essere finalmente la stagione che possa fare da trampolino di lancio verso i piani alti del nostro calcio. E finalmente si potrà dire: “Ecco che fine ha fatto Ceccarelli!”.

Fabio Belli

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