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CHI L’HA (RI)VISTO – Seyi Adeleke, dal Mondiale per Club all’Arcella



Quando la Lazio Primavera, con l’avvento di Alberto Bollini in panchina, ha iniziato a muovere i primi passi verso il successo, la fascia sinistra era coperta da un giovane nigeriano che usciva dai cliché del calciatore africano potente e veloce fisicamente, ma da disciplinare tatticamente.

Seyi Adeleke, classe ’91 nativo di Lagos, aveva conquistato proprio per i motivi opposti: non eccessivamente potente ma dotato comunque di un ottimo dinamismo, era stata proprio la sua duttilità tattica a conquistare l’ambiente laziale, e a farne una colonna inamovibile della Primavera biancoceleste. Un filone nigeriano seguito con costanza in questo inizio degli anni ’10 del 2000 dal club, poi culminati con l’arrivo di Sani Emmanuel e soprattutto di Eddy Onazi, l’unico che riuscirà a ritagliarsi un futuro certo in prima squadra.

Eh sì visto che Adeleke non andrà oltre qualche convocazione nella prima squadra allora allenata da Edy Reja, proprio quando la Primavera stava iniziando ad imboccare una strada lastricata di successi. Arriva la prima esperienza in Lega Pro al Pergocrema, diciassette presenze e tre gol che lasciavano presagire al meglio per la sua carriera. La sopra citata versatilità tattica infatti permette al giovane Seyi di adattarsi anche come interno di centrocampo, particolarmente abile ad inserirsi tra le linee.

Nell’estate 2012 arriva quello che negli ultimi anni è stato un passaggio quasi obbligato per molti giovani del vivaio biancoceleste: l’approdo alla Salernitana. Ma il rapporto con l’allora tecnico granata Galderisi è burrascoso. Dopo essere finito fuori rosa, solo dopo il suo esonero Adeleke riuscirà a ritagliarsi qualche presenza, ma alla casa madre sono infastiditi dalle bizze con l’ex tecnico, e la Lazio decide di non puntare più su di lui. Nella stagione successiva arriva il passaggio agli svizzeri del Biel Bienne, seconda divisione elvetica in cui ben si distingue il connazionale Sani Emmanuel.

La svolta più interessante arriva però ancora un anno dopo: Adeleke si gioca l’esperienza australiana, nuovissima frontiera del calcio globalizzato. Veste la maglia del Sidney Wanderers, fresco vincitore della Champions League dell’Oceania, e il 13 dicembre del 2014 scende in campo in Marocco per i quarti di finale del Mondiale per Club, che gli australiani perdono contro i messicani del Cruz Azul, 1-3. E’ ancora il punto più alto della carriera di Adeleke, che terminata l’esperienza intercontinentale decide di ripartire dall’Italia e dai dilettanti.

Attualmente gioca in Prima Categoria veneta, all’Arcella, club in provincia di Padova. Rimasto infatti senza contratto dopo l’esperienza al Sidney, Adeleke ha trovato in questo modo una maniera per continuare a giocare, come ha spiegato il direttore sportivo dell’Arcella Massimo Ceccato, in un’intervista a “Il Mattino” di Padova: “Dopo aver lasciato Sydney è arrivato qui a Padova, dove ha un cugino che abita in città da 12 anni, e in questo periodo si è divertito a giocare le partitelle del weekend con una squadra amatoriale dell’Arcella.” Anche dopo il Mondiale, c’è sempre un modo per ricominciare.

Fabio Belli

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