A guardare il bicchiere mezzo pieno la Roma può esultare per il ritorno dopo 5 anni negli ottavi di Champions. Ad osservare invece quello mezzo vuoto ci si immalinconisce per un’altra prova assolutamente insufficiente della squadra di Garcia. Se i giallorossi sono agli ottavi devono ringraziare Szczesny (e ter Stegen a Leverkusen), autore di almeno tre interventi decisivi. Alla fine ne viene fuori uno 0-0 scialbo e l’impressione è che se invece del Bate la Roma avesse avuto davanti una squadra di media caratura, Garcia avrebbe collezionato un altro clamoroso tonfo.
NOIA ASSOLUTA — Garcia si gioca la carta a sorpresa con Gervinho, ma l’ivoriano prova prima del match e si arrende subito, lasciando spazio ad Iturbe. Yermakovich, invece, disegna il classico 4-2-3-1, ma a dispetto delle aspettative non si chiude a riccio, anzi. Ed infatti in un primo tempo scialbo come è scialba la Roma di questi tempi, a giocare meglio (per organizzazione tattica e palleggio) sono proprio i bielorussi. Che pressano alti per coprire le linee di passaggio iniziali e lasciano lo scarico iniziale su Ruediger, il difensore tecnicamente meno dotato tra i giallorossi. La mossa riesce, tanto è vero che il gioco della Roma ristagna nella propria metà campo. A provarci per la squadra di Garcia è solo Nainggolan per tre volte dalla distanza, ma con risultati approssimativi. Dall’altra parte, invece, Mozolevski si fa male dopo 10′ di gioco e di fatto esce quasi dal match, mentre Stasevich è il più vivo su tutto il fronte d’attacco. Così, nella penuria totale, ci prova Pjanic (28′) a salvare ancora una volta la Roma con la solita punizione a giro da 20 metri, ma Chernik è perfetto e devia in angolo. Per il resto buio totale, con un pieno di fischi che accompagnano la Roma negli spogliatoi.
BATE AD UN SOFFIO — Nella ripresa la Roma entra con un altro piglio e un’altra testa. Senza gioco, almeno la squadra di Garcia tira fuori voglia ed orgoglio e nei primi 9 minuti si rende pericolosa ben 4 volte: Chernik è super su Dzeko e Florenzi, poi ancora Dzeko in area non trova lo spiraglio giusto e Ruediger ci prova (alto) di testa. Sembra poter cambiare partita, ma la reazione della Roma dura poco, affievolita strada facendo dal Bate. Che al 22′ ha la più limpida delle occasioni per passare: discesa sulla sinistra di Volodko e palla tagliata centrale per Gordeichuk, che a botta sicura si vede negare la rete da un meraviglioso Szczesny. Scampato il pericolo la Roma riaccelera e al 27′ va vicina lei al vantaggio, con Milunovic che salva sulla linea il calcio in corsa di Pjanic a porta vuota. Con il Bate che si allunga alla ricerca del gol qualificazione, gli spazi per i giallorossi aumentano. Ci provano ancora Florenzi e Dzeko. Ad andare ad un soffio dal gol però è ancora il Bate, con Mladenovic che impegna Szczesny e il portiere polacco che poi dice no anche alla ribattuta di Stasevich. Finisce con i tentativi di Nainggolan e Salah e con un fiume di fischi senza fine dell’Olimpico. La Roma è negli ottavi, ma senza merito e collezionando un’altra prova a dir poco negativa.
Fonte: Gazzetta.it