C’è un probabile movente del crudele pestaggio subito da Stefano Cucchi, che ha portato all’accusa contro i tre carabinieri per le lesioni subite dal ragazzo. I militari che cercavano notizie sulla droga, proprio da Stefano che durante l’interrogatorio, oppose un silenzio che potrebbe essere la causa della sua morte. A dichiararlo è stato un nuovo testimone, Luigi L. ex detenuto che incontrò la vittima all’interno di Regina Coeli il giorno dopo l’arresto; a confidargli la ragione delle botte, fu proprio Cucchi. Il testimone ascoltato, ha dichiarato: “Io ero nella cella numero 3, e vidi arrivare Cucchi passare con una bacinella, una coperta e lo spazzolino. Si fermò davanti alla guardiola e subito gli domandai: “Chi ti ha ridotto in queste condizioni?”. Cucchi alzò gli occhi e rimase in silenzio; secondo me aveva paura a rispondere davanti alla polizia penitenziaria. Aveva la faccia dilaniata ed era palese che era stato picchiato. Aveva il naso gonfio. Non avevo mai visto, fino a quel momento, nulla del genere”. Poi continua sui motivi del pestaggio: “Avendomi confessato di essere comparso davanti al giudice, io gli chiesi il perché non avesse denunciato in aula l’accaduto, lui rispose che non l’aveva fatto perché dopo sapeva che sarebbe stato preso in carico nuovamente dagli stessi carabinieri, i quali, lo avrebbero pestato nuovamente. Poi gli domandai quale fosse stata la ragione per essere stato ridotto in quella maniera “E che dovevo fare, tu l’avresti fatto?”. A quel punto capii cosa intendeva e gli chiesi se gli avessero proposto di fare la “spia” e lui si era negato; il Cucchi mi fece intendere che le cose erano andate così e rispose: “Grosso modo è andata così”. A quel punto gli dissi: “Per me sei stato grande”. Quando Luigi L. gli chiese di mostrargli i segni delle percosse, Stefano “si tolse la maglia; restai stupefatto, sembrava una melanzana. Rimasi impressionato dalla colonna vertebrale, che era di colore giallo, rosso e verde”. Il testimone è ritenuto attendibile per il fatto che: “faceva riferimento ad un fatto che, al momento della testimonianza, era ignoto: il fatto che Stefano cucchi avrebbe avuto un contatto con due carabinieri in borghese”.
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