Quante ne abbiamo sentite, quante ne abbiamo lette. “Candreva è stufo” “Biglia non è rispettato da Candreva” e chi più ne ha più ne metta…Indubbiamente Candreva sarà stato deluso, ma è normale. Chi non ci rimane male quando non raggiunge un traguardo? È normale, è il calcio, anzi la vita. Detto questo peró, non bisogna andar oltre. È facile parlare quando le cose non vanno bene, ancor di più quando vanno malissimo. Faide nello spogliatoio, Candreva contro Biglia, Radu contro Candreva, ne abbiamo sentite di tutti i colori. La verità è che la Lazio è una squadra, ed i dualismi nel calcio non fanno che bene, se leali, corretti e stimolanti. Domenica a Milano, dopo l’impresa di San Siro il protagonista era indiscutibilmente Candreva: doppietta e tre punti portati a Formello. Le televisioni che ovviamente rincorrono l’esterno romano: tutto normale, tutto ovvio. Poi però accade qualcosa di importante, qualcosa che più dei tre punti fa capire che l’umore dello spogliatoio non è quello di cui si parla da mesi. Biglia vede Candreva, e da capitano si vuole congratulare con lui, come a ringraziarlo per la doppietta. E chissà che Antonio non lo abbia a sua volta ringraziato dell’assist sul primo gol…Un abbraccio vero. Da capitano a vice, da capitano a giocatore, da compagni di squadra o da amici, fate voi, cambia poco. Quel che conta è che i due si sciolgono in un lungo quanto spontaneo abbraccio, casualmente ripreso dalle telecamere. La Lazio torna a vincere, torna a lottare e torna a sorridere. Le faide di spogliatoio tornano, almeno per il momento, solo sui titoli di giornali che non vogliono altro che vendere e creare scompiglio. Biglia, Candreva, Klose, Mauri e Radu: basta fazioni, basta illazioni! La Lazio è il bene supremo, e siamo certi che tutti faranno ciò che serve per aiutarla, con o senza la fascia da capitano legata al braccio. In fondo forse, se in mezzo al campo ci sono più leader è solo un bene. Tutti uniti, tutti insieme a remare in un’unica direzione: solo così si continuerà l’ascesa cominciata a Milano!
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