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COPPA ITALIA – Juve, poker ai cugini del Toro. Ai quarti con Lazio o Udinese



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L’urna della Champions è antipatica? C’è il derby numero 190 per superare lo shock dell’abbinamento col Bayern. E per ricordare a tutti che la Juve è vicecampione d’Europa non per caso. Bianconeri qualificati ai quarti di Coppa Italia con un pesante 4-0 al Torino. Solo problemi di abbondanza per Allegri, in questo finale d’autunno a tutta birra: Zaza fa doppietta, prima dei sigilli di Dybala e Pogba.
I BOMBER DI SCORTA — E’ la serata di Rugani, che prende posto nel trio di centrali bianconeri, ma anche di Ichazo tra i pali della porta granata. Per il resto, però, niente seconde linee in campo: Morata e Zaza non sono i titolari del momento, ma è difficile bollarli con l’appellativo di riserve. Dopo 28 minuti nervosetti, in cui l’azzurro rischia il rosso per doppio giallo (e scusate il mix di colori), ecco che arriva l’1-0. Gol bellissimo, gran sinistro di prima intenzione di Zaza sul cross teso da sinistra dello spagnolo.
POCHI TIRI E’ l’unico vero sussulto in 45 minuti nei quali Neto e Ichazo restano inoperosi. Maxi Lopez si vede poco, Belotti spreca l’unico tiro da posizione vagamente interessante che gli capita, Bruno Peres si vede in avanti più di Baselli, molto impegnato in copertura. Ci sta: fronteggiare un centrocampo in cui i tre interni si chiamano Khedira, Marchisio e Pogba non è una passeggiata.
ROSSO, POI ZAZA-BIS — L’intervallo sembra giovare più alla Juve che al Toro: appena ripartiti, Glik rischia il rigore con tocco di braccio in area, Ichazo si distende per deviare un tiro di Morata e Bonucci si vede annullare una rete per fuorigioco, proprio sugli sviluppi del corner. Ma il peggio deve ancora venire: al 5′, mentre i granata sono temporaneamente in dieci (Moretti è a bordo campo), l’ex Molinaro rimedia il secondo giallo con un intervento scomposto. L’inferiorità numerica, così, diventa permanente, come la rabbia di Ventura. E Zaza ne approfitta subito, siglando la doppietta al 6′, favorito da un rimpallo in area. Un altro tackle rischioso dell’ex Sassuolo convince Allegri a sostituirlo con Dybala: ovazione dello Stadium per entrambi.
DYBALA E POGBA — A quel punto, pur mancando molti giri di lancette alla fine e nonostante l’ingresso in campo (tra gli altri) di Quagliarella, il match ha poco da dire: bianconeri in controllo assoluto, granata che badano a contenere il passivo e provano a ripartire in contropiede quando possibile. Ma non è facile arginare la Juve, di questi tempi, né tanto meno Dybala. L’argentino fa le prove del 3-0 e lo trova con un sinistro perfetto al 28′, poi è Pogba a completare il poker su punizione al 37′. L’unico che non partecipa alla festa è Morata, che non trova il gol personale. Non è il suo periodo fortunato, ma la stagione è lunga. E quella scorsa non l’ha finita malissimo.
Fonte: Gazzetta.it
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