Derby del 6 gennaio 2015, al fianco di Papadopulo in panchina sedeva Vincenzo Mirra, ex giocatore biancoceleste: “Sono nato tifoso laziale e non ho mai smesso di esserlo – le sue parole in un intervista al Corriere dello Sport – poi sono diventato calciatore della Lazio ed anche allenatore con Papadopulo”. A proposito di quel derby deciso dalla grande lazialità in campo di Paolo Di Canio: “Auguro a tutti di vivere un derby dalla panchina, io c’ero il 6 gennaio 2005. La Roma era di un’altra categoria, vincemmo con il cuore”. Per quanto riguarda la sua storia: “Sono cresciuto nel settore giovanile dai 14 anni in su. Ci allenavano tecnici-tifosi. Guenza era un allenatore ultrà. Nel derby moriva già quindici giorni prima, era intrattabile nell’attesa e ci incitava ripetendo – ecco domenica arrivano loro, attaccheranno, vorranno battervi – e noi diventavamo belve. Se arrivava un giocatore romanista lo faceva diventare laziale e lo minacciava di non farlo giocare”. Mirra fu grande protagonista anche della Lazio 1981-82 in Serie B: “Era una Lazio difficile, piena di problemi, ma tutti si impegnavano. Ci si appellava al senso di appartenenza, valeva più di ogni cosa”.
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L’ex Mirra: “Prima tifoso e poi…”
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