Tra poco meno di un’ora allo stadio Karadjordje di Novi Sad, andrà in scena l’atteso match valido per le qualificazioni al prossimo Europeo Under 21 tra Serbia ed Italia. Le due compagini sono le due reali primatiste del girone, a punteggio pieno dopo 3 turni, al momento appaiate anche a Slovenia ed Irlanda, che però hanno rispettivamente due e un match in più. Questa partita ci fornirà l’occasione per osservare una sfida nella sfida tra due giovani biancocelesti: Sergej Milinkovic-Savic da una parte, Danilo Cataldi dall’altra. I due vengono da un inizio di stagione diametralmente opposto: Milinkovic è stata una piacevole novità di questo primo scorcio di campionato, mentre Cataldi sta facendo fatica a confermare quanto di buono aveva fatto intravedere lo scorso anno, all’esordio con la maglia della Lazio. Sul giovane serbo si erano create molte aspettative, soprattutto per i quasi 10 milioni di euro spesi in estate per strapparlo al Genk e alle corte delle altre pretendenti (Fiorentina in primis), aspettative quasi pienamente soddisfatte, dato che il giocatore ha sempre risposto presente in tutte le occasioni in cui è stato chiamato in causa, mostrando un’ottima tecnica, grande facilità di inserimento e soprattutto una straripante forza fisica; l’unica perplessità è inerente la sua posizione in campo: acquistato come vice-Biglia o mezzala di centrocampo, ha ampiamente dimostrato che il suo ruolo è quello di trequartista. Discorso diverso invece per Danilo Cataldi: il ragazzo di Ottavia era atteso alla stagione della consacrazione, dopo le ottime prestazioni sciorinate nel corso dell’anno passato, prestazioni che gli erano valse complimenti trasversali da parte di tifosi e stampa. In questi primi 3 mesi e mezzo di stagione però, Cataldi sta faticando a trovare ritmo e continuità di prestazioni: il ritorno dalle vacanze ritardato a causa dell’Europeo Under 21 e una preparazione estiva ancor più corta di quella dei suoi compagni hanno inciso molto sull’inizio traballante del suo campionato. Questa sera li vedremo in campo, uno di fronte all’altro, avversari e compagni; Sergej non vede l’ora di affrontare Danilo, come da lui dichiarato in una recente intervista.
Una buona occasione di conferma per il serbo e una altrettanto buona occasione di riscatto per l’italiano, questa sera a Novi Sad il cielo sarà anche un po’ biancoceleste.
Giulio Piras