Deja vu: secondo Wikipedia, che ormai ha preso il posto del dizionario Webster come campionario ufficiale delle definizioni, lo racconta come: “fenomeno psichico rientrante nelle forme di alterazione dei ricordi (paramnesie): esso consiste in fatti totalmente casuali di cose, animali o persone che entrano in contatto con il soggetto, al quale provocano la sensazione di un’esperienza precedentemente vissuta, già vista appunto.“
Empoli-Lazio è stata tutta un deja vu: dal rigore assegnato a Cannavaro contro il Sassuolo alla super performance di Tagliavento nel derby, ora ci si è messo anche Fabbri. Di Ravenna, che con Terni non ha molto in comune in quanto a coordinate geografiche, ma il succo è sempre quello. Gol annullati, rigori negati, episodi che forse offuscano una crisi che invece è reale e tangibile per i colori biancocelesti. Ma il discorso è sempre lo stesso: prima dammi quello che è mio, poi parliamo di quello che mi manca.
Così probabilmente il ritiro non sarà un deja vu. Sbagliato punire i ragazzi dopo la voglia dimostrata nel secondo tempo, hanno affermato all’unisono Pioli e Tare. Peccato che di tempi se ne giochino appunto sempre due, ma anche questo è un deja vu, una situazione già vissuta dalla Lazio dall’inizio di questa stagione. Partite giocate a metà, occasioni perse e intensità a intermittenza. Così non si va granché avanti, in ogni caso.
Ma il deja vu definitivo lo si è vissuto quando il buon Igli ha affermato: “Se continua così, domenica non ci presentiamo.” Aaaah, andiamo bene, andiamo proprio bene! Direbbe la Sora Lella, non per niente laziale. Allora, ricapitoliamo. Prima di tutto, se domenica non vi presentate fate benissimo, perché contro la Juve si gioca venerdì. Speriamo sia stato solo un lapsus, tanto per restare in tema di deja vu e compagnia bella.
Secondo: ok la voglia di protestare che ormai ammanta anche la squadra, però: i tifosi hanno detto che non si presentano. La squadra minaccia di non presentarsi. Pogba ha telefonato e ha detto che non ci sarà perché è squalificato (lui almeno ha la giustificazione). Ok lo stadio vuoto, ma anche il campo vuoto sarebbe un po’ troppo. Facciamo così, noi per sicurezza andiamo, poi chi c’è c’è: Lazio-Juve è sempre Lazio-Juve. E visto come è andata le ultime volte, speriamo davvero non sia l’ennesimo deja vu.
Fabio Belli