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erarchie azzerate. La terza sconfitta consecutiva mette tutti sotto processo nella Lazio, anche e soprattutto coloro che in questi giorni sono con le rispettive nazionali.
Ieri nel centro sportivo di Formello la squadra biancoceleste ha ripreso gli allenamenti, ma in campo c’era soltanto metà dell’organico. Ai bordi del campo il direttore sportivo Igli Tare che ha seguito come di consueto la seduta di lavoro. Non c’è stato l’atteso confronto con la squadra perché, visto l’esiguo numero di giocatori, non avrebbe avuto senso: il presidente Lotito si è tenuto lontano dal quartier generale laziale, ma c’è da scommettere che si confronterà con la sua squadra prima della prossima partita di campionato in programma all’Olimpico contro il Palermo.
Sarà il remake del post Lazio-Milan, quando la formazione perse senza opporre resistenza ai rossoneri. Il tecnico Pioli vuol dare una scossa per cercare di trovare quei risultati necessari a rimettere in pista la sua squadra, per questo nei prossimi giorni mischierà le carte azzerando le gerarchie iniziali; troppi i giocatori che fino a oggi non hanno garantito quel rendimento utile a far crescere la Lazio, troppi gli elementi disconnessi, lontani dalle logiche di spogliatoio e della squadra. Il puzzle costruito nella passata stagione con risultati ed entusiasmo è andato in frantumi, bisognerà ripartire da capo e rimettere insieme i pezzi.
Rischiano i veterani, a partire da Miro Klose che ieri non si è allenato per un problema alla caviglia. Il tedesco tornerà a disposizione all’inizio della prossima settimana, intanto il suo score stagionale è fermo: zero gol in campionato, zero gol in Europa League, zero gol nel preliminare di Champions League, zero gol nella Supercoppa Italiana. Ha già saltato per infortunio undici partite su diciotto impegni ufficiali, solo due assist contro il Torino nei primi cento giorni della stagione: poco, troppo poco per il Paperone dei calciatori laziali che grava sul bilancio più di ogni altro. Ha iniziato il derby dalla panchina, ed è probabile che guarderà altre partite accanto a Pioli.
Non sarà l’unico, perché l’allenatore laziale metterà in discussione l’intera rosa, senza guardare in faccia nessuno, senza fare sconti: chi non rende, paga. E resta a guardare. Un altro che rischia è Candreva, che finora sembra un lontano parente del giocatore apprezzato nella scorsa stagione. La storia della fascia di capitano è stato un brutto colpo per l’autostima del calciatore romano, precipitata dopo esser stato privato dei gradi. In Nazionale la sua posizione è molto solida, ma nella squadra di club non è così stabile come sembra: è uno dei calciatori che ha più mercato, e non è da escludere che la Lazio possa prendere in considerazione l’idea di cederlo già a gennaio.
Del resto alle sue spalle ci sono Keita e Kishna che scalpitano, e che potrebbero mettere a rischio la titolarità di Felipe Anderson. Finora anche il brasiliano ha vivacchiato tirando fuori dal cilindro qualche colpo a effetto riscattando parzialmente prestazioni complessivamente scolorite. Non è estraneo dal rimpasto biancoceleste neppure Marchetti che sta ancora cercando l’intesa per il rinnovo contrattuale. Lui si guarda ancora intorno, i dirigenti anche, soprattutto dopo le ultime prestazioni non propriamente esaltanti.
Un’altra esitazione potrebbe costargli il posto a vantaggio di Berisha: il cambio della guardia tra i pali potrebbe agevolarne l’uscita. E non solo dalla porta.
Fonte : Il Tempo