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RASSEGNA STAMPA – Pioli :«Gioca chi ha voglia»

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Meglio tardi che mai. Finamente dopo diciotto partite ufficiali, otto sconfitte, una Supercoppa persa, un preliminare di Champions League buttato nel cestino, un derby giocato in modo vergognoso, Pioli ha scoperto che la Lazio è in crisi di gioco e soprattutto d’identità. Ieri lo sfogo in conferenza stampa, quasi a voler chiedere alla sua squadra una reazione d’orgoglio dopo tre mesi, di errori difensivi, di prestazioni impalpabili di molti dei giocatori che l’anno passato avevano portato i biancocelesti al terzo posto e in finale di Coppa Italia.

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«Se finisse oggi il campionato – esordisce Pioli – sarebbe un fallimento per tutti. L’unica buona notizia è che la serie A non è finita. Ci sono ancora tanti punti a disposizione, voglio in tutte le prossime partite lo spirito giusto, quello necessario per vincere». Nessuno sconto per i suoi senatori, nessuna deroga al nuovo dogma di Formello: «Gioca solo chi ha voglia». Il tecnico della Lazio, reduce da tre sconfitte di seguito, richiama il suo gruppo a invertire la rotta già da oggi pomeriggio contro il Palermo (stadio Olimpico, ore 15): «La sosta come tutte è stata sfruttata per riflettere, analizzare e lavorare. Ma mi sono stancato di dire che la squadra si è allenata bene. Voglio vedere il carattere e la determinazione, dobbiamo migliorare, la classifica non è quella che vogliamo perchè non rispecchia i valori. Serve il carattere giusto, la qualità non basta, c’è bisogno di altro». Non si chiama fuori dalle sue colpe per una squadra che sembra la lontana parente di quella della passata stagione: «Sono sicuramente il responsabile. Sono io che stimolo e scelgo i giocatori che scendono in campo. In tante situazioni dovevamo portare a casa qualcosa di più e non ci siamo riusciti. Credo che la mia squadra abbia talento, ma sempre nel calcio la differenza la fa l’atteggiamento, non lo abbiamo avuto e non possiamo più permettercelo, non me lo posso permettere. Per questo sceglierò chi mi dimostra di avere più voglia di giocare, di sacrificarsi e giocare per la squadra».

Risponde stizzito anche alle voci di mercato. Candreva e Biglia sono seguiti da molte squadre (non è piaciuta a Formello l’ennesima uscita incauta dell’agente del regista argentino) e gennaio si avvicina: «Tutti sono importanti ma nessuno indispensabile. Abbiamo bisogno di giocatori motivati, ma non ho sentore di situazioni particolari. Candreva? Non parlo dei singoli, mi interessa la squadra. Antonio può dare sicuramente di più rispetto a quanto fatto fino ad oggi, ma questo vale anche per tutti».

Per ripartire e allontanare le ombre, Pioli dovrà battere il Palermo che si presenterà a Roma con l’odiato ex Ballardini, uno che da queste parti non ha lasciato traccia se non per l’ostracismo autolesionistico nei riguardi di Pandev e Ledesma prima del meritato esonero. «Visto il nostro momento – conclude Pioli – ci siamo concentrati molto su di noi. Non conoscere l’avversario non è un problema per noi, sappiamo quale siano le qualità del Palermo dal centrocampo in avanti. Hanno valori e giocatori offensivi di qualità, noi però siamo la Lazio e sappiamo cosa vogliamo dalla partit».

Sull’altro fronte Ballardini si nasconde: «Affrontiamo una grande squadra, ma finisce lì. Loro hanno perso tre partite consecutive e per noi sarà ancora più complicato fare risultato all’Olimpico, per me la Lazio è tra le 4-5 squadre più attrezzate del torneo». Appuntamento alle 15, stadio blindato, pochi tifosi e i biancocelesti alla ricerca di una vittoria scacciacrisi.

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onte : Il Tempo

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