BOLOGNA, 21 NOVEMBRE – In un terreno al limite della praticabilità il Bologna ferma la Roma con un pareggio, alla fine di una partita emozionante. Con tre rigori e soprattutto tanta confusione sotto un acquazzone insistito, un caos che forse l’arbitro, con le sue decisioni, prima fra tutta quella di far giocare, ha contribuito ad aumentare. I giallorossi di Garcia senza Gervinho, Salah e De Rossi per una notte agganciano Fiorentina e Inter in testa, dopo che avevano accarezzato il primato, fino a quando l’ex Destro non ha riportato nel finale la gara su un 2-2 sostanzialmente giusto. Esultanza e festa per l’attaccante. In 97 minuti alla risaia del Dall’Ara entrambe le squadre non erano infatti mai riuscite a prendere veramente le misure e più che le qualità o il modo di stare in campo, sono risultati decisivi gli episodi, le pozzanghere e chi meglio riusciva ad indovinarle, intuendo volta per volta le frenate o le accelerate improvvise del pallone. Tanti gli highlights della battaglia acquatica, con erroracci difensivi e offensivi. E avanti così, tra schizzi e scivoloni. E anche sul vantaggio dei padroni di casa, al 14′, il bagnato ha influito e non poco: dopo un parapiglia furibondo su corner, si sono contati ben sette tocchi prima che il batti e ribatti premiasse Masina, che di sinistro ha scagliato la palla sotto le gambe di Szczesny. Un 1-0 che il Bologna aveva comunque legittimato, nel primo tempo. Tre minuti prima del gol, infatti, l’esultanza del francese Mounier, che aveva appena finito di cantare la Marsigliese in omaggio ai morti di Parigi, era rimasta strozzata dall’annullamento per un fuorigioco apparso inesistente. Proseguendo, i rossoblù hanno continuato a fare la partita, con la Roma che si è affidata ai soliti piazzati di Pjanic. Sul più pericoloso, al 38′, Mirante è stato bravo a rimanere sul suo palo, deviando la punizione nata da un suo fallo di mani fuori area in uscita. L’azione è stata valutata evidentemente come non chiara occasione da gol dall’arbitro Rocchi, che ha solo ammonito il portiere. Rocchi, che non dirigeva la Roma da più di un anno, dal famoso 3-3 con la Juve, è stato il più contestato dal pubblico del Dall’Ara, per il gol annullato nel primo tempo e per tante altre scelte. Quantomeno coraggiosa è stata quella di giudicare da rigore l’intervento di mano di Mounier, con il corpo voltato, sul cross di Iturbe all’8′ della ripresa. Sul dischetto è andato con successo Pjanic, che ha raggiunto Gervinho a sei gol, come miglior marcatore romanista. Indiscutibili sono sembrati invece gli altri due penalty. Al 27′ Iturbe in area è stato steso da Rossettini: la Roma ha cambiato il tiratore, Dzeko, non il risultato. Sembrava fatta per gli ospiti, ma al 43′, lo stadio ormai rassegnato è stato improvvisamente risollevato dalla furbizia di Giaccherini: il piccolo trequartista ha puntato Torosidis e si è fatto sgambettare. Mattia Destro non ha sbagliato dagli 11 metri e l’esultanza rabbiosa sotto il diluvio, senza la maglietta, ha dimostrato che ormai all’attaccante non interessa più nulla di essere un ex.
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onte: Ansa