Il 9 Giugno 2015 la Lazio ufficializzava l’arrivo di un nuovo giocatore, proveniente dal Barcellona squadra riserve: Patricio Gabarròn Gil, per tutti più semplicemente Patric. Difensore eclettico classe ’93 in scadenza di contratto con i catalani, con i quali aveva esordito anche in Champions League. Gli osservatori del club blaugrana lo avevano prelevato delle giovanili del Villarreal nel 2008, dopo averlo seguito per alcuni anni. In patria era considerato l’erede di Charles Puyol, non uno qualsiasi, e proprio entrando al posto dello storico capitano blaugrana aveva fatto il suo esordio nella massima competizione europea, durante la partita nella fase a gironi di Champions League persa 2-1 contro l’Ajax. Terzino destro, ma all’occorrenza anche interno di centrocampo o regista difensivo, il Diesse Igli Tare, dopo averlo monitorato per più di un anno, non aveva esitato un secondo quando aveva intravisto la possibilità di tesserare questo giovane di grande prospettiva a parametro zero. Qualche foto con la sciarpa biancoceleste, poche parole, il ritiro di Auronzo, poi il vuoto. Già perchè di Patric si sono perse le tracce: una presenza da subentrante (nella disfatta di Verona contro il Chievo) in questo inizio di stagione, per un totale di 44 minuti giocati, innumerevoli presenze in panchina e sulle tribune dello Stadio Olimpico. Doveva essere il vice Basta, è stato scavalcato nelle gerarchie da Konko e per ora rimane un oggetto misterioso. Il suo acquisto appare tuttora inspiegabile: la politica dei parametro zero a volte si rivela azzeccata, ma non può e non deve essere l’unica strada percorribile. Soprattutto in un ruolo, quello dell’esterno di difesa, in cui la Lazio si è trovata più volte scoperta. Fortunatamente riusciamo ad avere sue notizie tramite i social network: assiduo frequentatore di Instagram e abituale “cinguettatore” di Twitter, il giovane spagnolo non perde occasione per dimostrare il suo attaccamento alla squadra e la sua dedizione alla causa biancoceleste. Dalle foto sembra comunque integrato e felice della sua (non) esperienza con l’aquila sul petto.
L
a sua carriera in biancoceleste stenta a decollare, così come la sua notorietà. Per il momento, se mi chiedi chi è Patric, mi viene in mente quello del Grande Fratello, Patrick Ray Pugliese, il ragazzo biondo, nativo di Teheran, che imperversava sugli schermi Mediaset qualche anno fa. Cambia una K, ma la sostanza è la stessa…
Giulio Piras