L’amichevole tra Kosovo e Albania del prossimo 13 novembre non sarà una gara come le altre per Etrit Berisha, nato proprio nella città, Pristina, in cui avrà luogo l’incontro. “Aspettavo da molto tempo di giocarla. – le parole del portiere della Lazio al quotidiano ‘Zëri’ – Organizzarla non è stato semplice, ma lo desideravo da tanto. Ne parlai tempo fa con il presidente della Federcalcio albanese, Armand Duka, e ci promise che un giorno avrebbe organizzato una partita contro il Kosovo. Ebbene, oggi quella promessa è stata mantenuta“. Dopo la storica qualificazione ai prossimi Europei, si prospetta dunque un’altra giornata memorabile per l’ex Kalmar, che torna a casa per sfidare quella Selezione azzurro-gialla di cui ha difeso i pali per un brevissimo periodo: “Da quando c’ero io hanno fatto notevoli passi in avanti. Hanno una squadra molto buona e stanno lavorando a pieno ritmo per ottenere il riconoscimento dell’Uefa e della Fifa“. Al momento, infatti, le due istituzioni hanno autorizzato il Kosovo a prendere parte ad amichevoli, ma non a competizioni internazionali. Questo perché il paese, pur indipendente dalla Serbia dal 2008 e riconosciuto dalla maggior parte dei paesi membri della UE e dell’ONU, non possiede ancora uno status giuridico formalmente e univocamente riconosciuto, il che gli impedisce di far parte dei massimi organismi governativi del calcio europeo e mondiale. Quello di Pristina, ad ogni modo, sarà un continuum dei festeggiamenti per l’accesso agli Europei: “Spero che sarà un giorno di festa e di divertimento per tutti i tifosi presenti“.
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