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erviva una reazione, serviva il ritorno alla vittoria. Il secondo è stato inequivocabile, la prima poteva essere più netta. Ma in chiave Europa League, al di là di una partita non entusiasmante per ritmi e contenuti tecnici, la vittoria della Lazio contro il Dnipro vale oro. Perché garantisce ai biancocelesti non solo la qualificazione ai sedicesimi di finale, ma anche il primo posto nel girone grazie al pareggio del Saint Etienne in casa del Rosenborg. Non ci saranno le eliminate dalla Champions nel sorteggio del primo turno ad eliminazione diretta della competizione per la squadra di Pioli, dunque. Resta da capire se questa vittoria potrà essere la prima pietra per mettere fine alla recente crisi della Lazio: come detto, non tutti i segnali sono stati pienamente confortanti.
FORMAZIONI – Turn over ma non troppo per Pioli, che rilancia dal 1′ Candreva e Kishna ma come esterni di centrocampo. In attacco infatti dopo diverso tempo si rivedono in biancoceleste le due punte, con Matri e Klose schierati uno di fianco all’altro. A centrocampo torna Cataldi, in difesa rivoluzione con Berisha, Konko, Mauricio e Radu che rispetto al Palermo rilevano Marchetti, Basta, Hoedt e Lulic. Nel Dnipro al centro della difesa c’è Douglas, che radio-mercato segnala come promesso sposo biancoceleste sul mercato di gennaio.
LAMPO CANDREVA – Dopo 2′ subito spavento per Berisha, con una potente conclusione di Danilo dal limite dell’area che finisce di poco a lato. Un lampo che fa però da preludio per il vantaggio della Lazio al 4′. E’ l’uomo più discusso del momento, Antonio Candreva, a sfruttare un delizioso passaggio filtrante di Marco Parolo e a piazzare il pallone sul secondo palo, dove il portiere del Dnipro Boyko non può arrivare. La Lazio si dimostra molto attiva sulle fasce con la spinta di Candreva e Kishna che si fa sentire, e la difesa alta degli ucraini sembra in procinto di cedere in qualsiasi momento.
RITMI BASSI – La Lazio però non sembra avere fretta di colpire e gli affanni del primo quarto d’ora per in Dnipro vanno diradandosi. Poche le occasioni, al 32′ Klose servito bene prova a piazzare la sfera che finisce però alta sopra la traversa. Gli ucraini tentano solo un paio di sballate conclusioni dalla distanza, al 39′ Gentiletti è abile a inserirsi di testa, e il pallone deviato da un difensore per poco non beffa Boyko. zAl 42′ il Dnipro è costretto al primo cambio, con Anderson Pico che prende il posto di Matheus. Si chiude senza ulteriori sussulti una prima frazione di gioco non memorabile, ben controllata dalla Lazio che rientra negli spogliatoi in vantaggio di una rete.
LA LAZIO DORME, IL DNIPRO NE APPROFITTA – Nessuna sostituzione all’intervallo per le due formazioni e ritmi di gioco blandi anche nei primi 10′ del secondo tempo. Il tecnico Markevych si gioca la carta del secondo cambio con Zozulya al posto di Bezus. E’ intorno al 20′ che gli ucraini trovano l’accelerazione giusta, prima spaventando Berisha con un tiro cross insidioso di Bruno Gama, quindi trovando il pari con un diagonale perfettamente piazzato dallo stesso Bruno Gama. Una punizione forse meritata per una Lazio che avrebbe dovuto esprimere ben altri ritmi.
REAZIONE PAROLO – E infatti i biancocelesti comprendono di doversi scuotere dal torpore. Pioli inserisce subito dopo il gol avversario Milinkovic-Savic al posto di Klose tornando tatticamente all’antico, Candreva piazza subito due accelerazioni che mettono in crisi la difesa del Dnipro. La seconda è quella giusta, Parolo viene servito e la conclusione del centrocampista, complice una deviazione, batte Boyko per la seconda volta. Rimesse subito a posto le cose, Pioli si gioca la carta Djordjevic al posto di un impalpabile Matri.
SIGILLO (E BRIVIDO) FINALE – L’ultimo cambio del Dnipro vede Shakhov al 29′ rilevare Fedetskiy, a 10′ dalla fine la Lazio inserisce Lulic per Kishna. Accade francamente poco negli ultimi venti minuti del secondo tempo così come era accaduto nel primo. Il grande brivido arriva al 41′, quando Seleznyov addomestica un pallone al limite dell’area e prova a piazzarlo all’angolino, mancando davvero di poco il bersaglio. Il pareggio sarebbe stata una beffa pari a quella del match di andata per la Lazio, che nella sostanza ha nettamente meritato la vittoria. Il sigillo arriva al 93′, con Djordjevic che arpiona un pallone in area da spingere solo in rete: il serbo infatti non sbaglia. E anche se stasera andavano centellinate le forze in vista di Empoli, una manovra non fluidissima e qualche scricchiolio in difesa suggeriscono come per la squadra di Pioli ci sia ancora da lavorare per ritornare a riveder le stelle.
Fabio Belli
IL TABELLINO
Marcatori: 4′ Candreva (L), 65′ Bruno Gama (D), 68′ Parolo (L), 93′ Djordjevic (L)
LAZIO (4-3-3): Berisha; Konko, Gentiletti, Mauricio, Radu; Parolo, Cataldi, Kishna (81′ Lulic); Candreva, Klose (66′ Milinkovic-Savic), Matri (70′ Djordjevic.). A disp: Marchetti, Basta, Hoedt, Biglia. All. Stefano Pioli
DNIPRO (4-1-4-1): Bokyo; Fedetskiy (74′ Shakhov), Douglas, Gueye, Léo Matos; Chygrynskiy; Matheus (41′ Anderson Pico), Bezus (57′ Zozulya), Danilo, Bruno Gama; Seleznyov. A disp. Lastuvka, Edmar, Cheberyachko, Luchkevych. All. Myron Markevych
ARBITRO: G. Mažeika (LTU).
ASS.: V. Šimkus-V. Kazlauskas. IV: D. Sužiedėlis. ADD: N. Dunauskas- S. Slyva.
NOTE. Ammoniti: 53′ Radu (L), 78′ Parolo (L), 79′ Danilo (D), 82′ Léo Matos (D), 85′ Milinkovic-Savic (L). Recupero: 1′ pt, 3’st.