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Il mio nome è Lucas, Lucas Biglia

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Da cardine, capitano ed elemento imprescindibile della Lazio a volante e punto fermo della Nazionale argentina: l’ascesa di Lucas Biglia sembra non accennare a fermarsi. Ieri notte, nella partita valida per le qualificazioni ai prossimi mondiali di Russia 2018 la sua Argentina era impegnata in una difficile quanto decisiva trasferta in Colombia: risultato 0-1 per la Selecciòn, marcatore proprio lui, Lucas Biglia, ottimamente servito da Lavezzi dopo un’azione da lui stesso avviata. Quella di ieri sera è stata solo l’ennesima ottima prova del centrocampista argentino, l’ennesima conferma, se davvero ce ne fosse stato ancora bisogno, di quanto risulti decisivo e fondamentale non solo per il suo club, ma anche per la sua Nazionale, di quanto possa essere considerato a tutti gli effetti un top player. Ovviamente su di lui hanno messo gli occhi i maggiori club europei, ultimo in ordine di tempo il Liverpool del nuovo allenatore Jurgen Klopp. La Lazio ha più volte manifestato la propria intenzione di prolungare il suo contratto, in scadenza nel 2018, con un sostanziale aumento dell’ingaggio. Il suo agente Enzo Montepaone ha spesso glissato sul futuro del suo assistito, non assicurandone la permanenza a Roma, sponda biancoceleste. La Lazio vorrebbe blindarlo, Pioli in estate lo ha eletto capitano per il suo carisma e la sua leadership. Per i biancocelesti Lucas è un elemento imprescindibile: quando in campo manca il nativo di Mercedes sembra che alla squadra manchi la mente, il cervello pensante. Nell’ultima stagione e mezzo causa infortuni di vario tipo la compagine biancoceleste ha dovuto più volte sopperire in qualche modo alla sua assenza, con scarsi risultati, anche e soprattutto a causa della mancanza di un vero e proprio vice per quel delicato ruolo del centrocampo. In estate si era parlato di Milinkovic-Savic come probabile sostituto di Biglia, ma il campo ha ampiamente dimostrato che quello non è la posizione del giovane trequartista serbo.

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Se la Lazio vuole ambire a traguardi prestigiosi non può e non deve lasciar partire il suo regista, l’uomo che detta i ritmi, il metronomo del suo centrocampo. Il suo nome è Lucas, Lucas Biglia.

Giulio Piras

 

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