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Il “cuore giallorosso” del Milan cancella la Lazio all’Olimpico

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Alla partita più attesa dell’anno, al derby della Capitale, manca ancora una settimana. L’antipasto lo serve il Milan, alla Lazio. La partita la decidono i “romanisti” e Bacca, gol di Bertolacci e Mexes più un assist di Cerci, e la stracittadina è già su un vassoio d’argento. Sulla panchina rossonera c’è chi quella partita, in maglia biancoceleste, se la ricorda fin troppo bene. Mihajlovic abbraccia e scherza col figlio Dusan, raccattapalle della Lazio. Di fronte agli uomini di Pioli un po’ confusi in campo, i milanesi volano sulle fasce. E tutto nasce dalla corsia destra, il cross teso è dell’ex romanista Cerci, Marchetti respinge (e male) direttamente sui piedi di Bertolacci, e l’altro ex Roma sigla il vantaggio rossonero. Gol e infortunio, una decina di minuti dopo alza bandiera bianca per un guaio muscolare e lascia il posto a Poli. Ancora Milan, ancora Cerci che sul lancio millimetrico di Montolivo scuote il palo interno, con il portiere biancoceleste già battuto. La Lazio non ha idee e sbaglia troppo, Candreva e Felipe Anderson sembrano davvero poco ispirati, Klose in avanti predica nel deserto. E i 25 mila del’Olimpico, finora fortino biancoceleste, scoppiano nella contestazione: “Tirate fuori le palle”, cantano agli undici in campo quando scade il primo tempo. Attimi di panico, una gomitata in testa da parte di un compagno colpisce Alex che sviene per qualche minuto. Il difensore si riprende, ma viene sostituito da Mexes. È sempre derby, l’ex romanista si prende qualche coro poco carino dalla curva Nord poi si vendica. Punizione dalla trequarti di Bonaventura, il francese stacca di testa e firma il raddoppio del Milan, anche stavolta non impeccabile l’uscita di Marchetti. La Lazio assente ingiustificata, entrano Cataldi per Onazi e Kishna per Candreva, ma non cambia il registro della partita. Il tabellino biancoceleste registra quattro tiri in porta e due respinti da Donnarumma, mai pericolosi. Pioli decide di votarsi all’attacco per tentare il tutto per tutto, esce Milinkovic-Savic (oltretutto diffidato) ed entra Matri. L’attaccante preferisce non ferire la sua ex, a Bacca invece non interessa minimamente affondare la Lazio. Ancora lo zampino di Bonaventura con un’ottima verticalizzazione, il colombiano supera in velocità Marchetti ed ecco il tris rossonero. Kishna, che poco prima si era visto annullare un gol per posizione di fuorigioco al cross di Felipe Anderson, neanche esulta quando firma la rete della bandiera. Seconda sconfitta consecutiva per Lazio che s’inchioda al quinto posto e si fa superare dal Sassuolo. E arriva al derby a quota 18 punti, cinque in meno della Roma seconda, tra i fischi dei tifosi all’Olimpico. Altro che nona da suonare, i biancocelesti cadono anche nel loro fortino dopo otto vittorie consecutive in casa.

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onte : Il Tempo

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