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iornate difficili per la Lazio, e per Pioli in primis. Il momento è delicato, ma incombe ora la sfida europea con il Dnipro. Queste le parole in conferenza di Stefano Pioli.
Che momento è?
“Delicato ed importante. Le prestazioni in campionato non ci stanno dando ragione. I risultati che non sono arrivati ci hanno levato condizione e fiducia, cose che dobbiamo ritrovare”.
Vede la luce in fondo al tunnel?
“Certo che va vista. Dal di fuori si vede solo il negativo, ma io dall’interno devo guardare ciò che c’è di positivo. Siamo la terza peggior difesa del campionato nonostante siamo la terza squadra che concede meno tiri in porta. Insieme al Napoli siamo quelli che facciamo più attacchi, però nei gol segnati siamo indietro. Serve concretezza e attenzione”.
La partita di domani può aiutare?
“Tutte le partite devono essere un’occasione per dimostrare che siamo una squadra. Non è normale non vincere da un mese in campionato. Domani è un’opportunità anche perché vogliamo passare il turno con una settimana di anticipo.”
Cosa cambia tra campionato ed Europa?
“Quest’anno ci sta mancando la continuità. In Europa League abbiamo giocato meno. Poi ovviamente cambia la mentalità degli avversari. In campionato ci concedono meno spazi, ma i meriti vanno a noi, abbiamo sempre fatto ottime prestazioni in Europa”.
Dal punto di vista del gioco è soddisfatto?
“In parte, ma dobbiamo migliorare. Dobbiamo avere pazienza, in alcune situazioni abbiamo fretta di concludere l’azione, e così non va bene”.
Domenica ci sono stati episodi controversi. Sente sua la squadra? Serve il ritiro?
“Vedo che la squadra vuole uscire da questa situazione lottando e soffrendo insieme. I dati dicono che domenica abbiamo corso più delle altre squadre, questo dimostra che la condizione fisica e la voglia ci sono. Però è chiaro che non siamo soddisfatti. La scelta del ritiro l’ha presa la società ma io l’ho condivisa”.
Il problema è che in Italia le altre squadre conoscono bene la Lazio?
Sì, è vero. Domenica avremmo dovuto avere i centrocampisti più bassi per avere una manovra corale. Però i numeri dicono che realizziamo meno di quanto creiamo: dobbiamo attaccare l’area con più giocatori ed essere più lucidi”.
Come se ne esce?
“In questi giorni di ritiro ci confronteremo per capire dove migliorare. Dobbiamo lavorare l’un per l’altro, soprattutto nel recupero palla. Dobbiamo tornare ai livelli di prima”.