Una Roma inesistente, impaurita, mal posizionata (specie in difesa) con poca dignità e mordente rivive al Camp Nou i fantasmi della disfatta all’Olimpico contro il Bayern Monaco, che ne condizionò la scorsa stagione. La differenza è che stavolta, contro il Barcellona che Garcia definisce nel dopo partita «un’armata invincibile», prende un gol in meno rispetto al match contro i bavaresi, sei invece che sette, ma il risultato è che arriva l’ennesima disfatta della squadra giallorossa in campo continentale. Dopo questo 6-1 contro i marziani blaugrana dell’ex nocchiero di Trigoria Luis Enrique il ricordo va anche all’1-7 dell’Old Trafford contro il Manchester United, nell’era Spalletti, a dimostrazione che questo club alla fine non cresce mai, nonostante certi proclami dirigenziali e i sogni di grandezza della tifoseria. Il Barcellona è in stato di grazia come ha testimoniato lo 0-4 del Bernabeu nel ‘Clasicò, ma la Roma ci ha messo del suo con certi svarioni difensivi (irriconoscibile Manolas, mediocre Rudiger) facilitando il lavoro del micidiale tridente offensivo della migliore squadra del mondo. Strano che in questo festival del gol non abbia messo lo zampino Neymar, che si è limitato a regalare giocate spettacolari e tocchi sopraffini, mentre Messi e Suarez ne hanno fatti due a testa (molto bello il secondo personale del ‘Pistolerò con un tiro a volo). Gli altri due gol sono stati segnati da Piquè, un regalo di Messi che si era appena ‘bevutò la difesa avversaria, e Adriano che ha ribattuto in rete il rigore che Szczesny aveva respinto a Neymar. L’emblema della disastrosa prova della Roma è anche uno Dzeko che sta diventando un caso, nonostante la ‘rete della bandierà segnata con un colpo di testa al 91’. Il bosniaco, che peraltro non ha ricevuto palloni giocabili, si è divorato una rete in apertura con un colpo di testa sbagliato da facile posizione, mentre a 8′ dalla fine si è fatto parare un rigore, mal calciato, da Ter Stegen. Per il resto ha caracollato per il campo, cercando di impegnarsi in un gioco di sponde di ‘generosita« che non è ciò che si aspettavano coloro che, in casa romanista, in lui avrebbero voluto vedere un bomber micidiale com’era Batistuta. Uno che, ai tempi della Fiorentina, mise il silenziatore al Camp Nou con una rete spettacolare. Unica nota positiva per questa Roma travolta dal Barcellona è che la qualificazione agli ottavi di finale è ancora possibile, visto che basterà vincere nel turno conclusivo in casa contro il Borisov. Ma il problema è che dopo una serata del genere, che ha impietosamente sottolineato tutti i difetti di una squadra che vorrebbe competere per lo scudetto, ci potrebbero essere riflessi anche in campionato, dove continueranno a non esserci, almeno per ora, Salah e Gervinho, due uomini che oggi a Garcia avrebbero fatto molto comodo. Non a caso uno come Iturbe, entrato a inizio ripresa, con la sua velocità è riuscito a creare un paio di grattacapi al Barca. Sarà il match di domenica contro l’Atalanta a far capire a che punto sia la Roma, in attesa anche del mercato dove sarà il caso di prendere almeno un rinforzo per la difesa.
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onte: Ansa