Ha vissuto una sola stagione in biancoceleste, ma è entrato nel cuore dei tifosi per l’attaccamento alla maglia e la grinta messa in campo. Antonio Filippini è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“ direttamente dall’Australia, dove sta lavorando per una scuola calcio allestita dal Milan.
“Giovedì prossimo tornerò in Italia dopo un’esperienza di tre mesi qui in Australia. Qui c’è un ambiente che vuole crescere sotto il punto di vista calcistico ed ho avuto modo di imparare tantissimo a mia volta“.
Un rappresentante della Nazionale australiana, Chris Oikonomidis, è presente nella rosa biancoceleste. “La Lazio non è tra le squadre più seguite in Australia, dove vengono tifati soprattutto i top club a livello europeo come Barcellona, Real Madrid e Manchester United. Però quando dicevo di aver giocato nella Lazio tutti rimanevano impressionati, essendo un club la cui storia è sicuramente molto conosciuta“.
Passando all’attualità, la Lazio sta vivendo un momento difficile in campionato, con critiche che hanno investito soprattutto l’aspetto caratteriale. Secondo Antonio Filippini: “Purtroppo la squadra sta attraversando un momento di appannamento probabilmente anche a livello fisico, che fa apparire la Lazio poco determinata pure dal punto di vista caratteriale. La sfortuna poi non è mancata e tanti episodi negativi hanno contribuito inevitabilmente anche ad abbassare il morale della squadra. Sicuramente ha pesato anche la Supercoppa e la preparazione particolare che la Lazio ha dovuto affrontare ad inizio stagione, difficoltà che mi sembrano molto simili a quelle attraversate dal Napoli nella scorsa annata“.
Su Pioli Filippini ha però le idee chiare: “Penso che sia uno degli allenatori più bravi in circolazione in questo momento. L’anno scorso ha dimostrato di essere da grande squadra, in questa stagione ha pagato la mancata qualificazione in Champions League, che ha sfalsato l’intero approccio all’annata. Ci sono giocatori che stanno rendendo al meglio in Nazionale e meno in biancoceleste: Candreva è molto conosciuto a livello italiano ma è meno noto in campo europeo e forse in maglia azzurra può godere di maggiore libertà. E’ cambiato anche il fatto di dover affrontare tre competizioni: l’anno scorso, pur con la Coppa Italia nel finale, la Lazio si è potuta concentrare su un unico obiettivo. Stavolta lo scenario è cambiato e questo forse ha disorientato un po’ anche il tecnico. Credo che gli impegni infrasettimanali rappresentino il fattore diverso rispetto alla scorsa stagione che sta pesando di più sul rendimento della Lazio.“
Ma dove può arrivare la Lazio quest’anno, alla luce di tutto questo? “Secondo me in Europa League può arrivare molto lontano. In campionato quest’anno la competitività è nettamente aumentata, ma se la Lazio ritrovasse la convinzione dell’anno scorso potrebbe sicuramente rientrare per le posizioni che contano“.
Fabio Belli