Il derby è andato malamente in archivio, la Lazio è stata sconfitta e sta vivendo un motivo non particolarmente esaltante, fatto di tre sconfitte consecutive di cui una nella partita più sentita della stagione. “Conoscendo e sapendo come lavora Pioli – parla della Lazio l’ex ct Azzurro Cesare Prandelli al Corriere dello Sport – quando hai due o tre impegni ravvicinati non è la stessa cosa. Se hai una partita a settimana, la puoi preparare nei minimi particolari. Così, invece, ti affidi ai giocatori con più personalità oppure a una situazione di gioco ripetuta”.
La partita – L’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana poi entra nel dettaglio della partita vinta dalla Roma: “La Lazio ha trovato difficoltà a costruire. È stato lampante. Se scegli di giocare con tre attaccanti e un trequartista, come la Roma, devi avere per forza questo tipo di atteggiamenti tattico. Gli stessi tre giocatori, scappando indietro, non saprebbero difendere. È meno dispendioso correre in avanti che indietro. È difficile da vedere in Italia. È una mentalità che fai fatica, da allenatore, a trasmettere in Italia”. Analizzando l’occasione del rigore che ha sbloccato la gara: “C’è una cosa straordinaria da osservare. Dzeko va nell’uno contro uno, ma è da guardare e applaudire il movimenti di Gervinho. Attacca l’area, libera lo spazio per il centravanti. L’azione parte con una giocata di prima, ed è stata ripetuta per tutta la partita, la Roma così ha evitato il pressing della Lazio: giocando di prima. Gentiletti in quel frangente deve continuare e seguire il centravanti della Roma, non affrontarlo. Ha visto che sul primo controllo Dzeko era lungo e ha pensato “ci arrivo”. Dzeko invece ha gamba e lo anticipa. Se vogliamo analizzare tutta l’azione dobbiamo leggere anche l’imperfezione di Radu. Sul movimento di Gervinho lo deve seguire e lo fa bene, ma poi lo deve mollare. Era stato bravo a chiudere il taglio dell’ivoriano, poi avrebbe dovuto sostenere Gentiletti e raddoppiare Dzeko, che invece si trova lo spazio libero davanti per tentare l’uno contro uno”.
Occasioni Lazio – Per quanto riguarda le occasioni della Lazio, partendo dalla clamorosa traversa colpita da Felipe Anderson: “In questo caso c’è un gesto tecnico di livello elevato. Il brasiliano fa un tunnel e poi tira. I giocatori di qualità tra le linee hanno l’idea. Felipe in quel momento si trova in posizione verticale rispetto a Djordjevic. È una zona molto rischiosa da difendere, o c’è un centrocampista pronto come vertice basso oppure deve uscire uno dei due difensori centrali per evitare quel tiro”. L’altra occasione da gola della Lazio nel derby: “Ha sviluppato bene l’azione, attaccando la profondità. L’errore della difesa della Roma è che non difende la porta, gioca il jolly e va in scivolata Rudiger per il salvataggio. Il portiere è andato oltre la porta, si trova fuori di quasi tre metri. Un attaccante con più sensibilità forse la poteva buttare dentro. In quel caso, la Lazio ha sviluppato bene i concetti di gioco, con due passaggi arrivare a cambiare lato, Parolo scarica la palla, Radu attacca e si inserisce, la punta va sul primo palo. La Roma ha difeso a livello individuale, non come reparto”.