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Scaloni a “I Laziali Sono Qua”: “Sbagliato gettare la croce addosso a Basta”

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Giocatore di grandissimo carisma in campo ma anche e soprattutto all’interno dello spogliatoio, Lionel Scaloni ha lasciato un eccellente ricordo nell’ambiente laziale. L’ex terzino argentino è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per parlare dell’ultima sconfitta degli uomini di Pioli in campionato contro quella che è un’altra sua ex squadra, l’Atalanta.

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Ieri ero allo stadio,” racconta Scaloni, “e il primo tempo è stato tutto della Lazio. Ma all’amico che mi aveva accompagnato ho detto: se la Lazio non raddoppia, finisce per perderla. La pressione dell’Atalanta nella ripresa era aumentata e la partita è finita come è finita. La Lazio ha peccato di scarsa concretezza, non ha chiuso la partita e gli episodi hanno finito per punirla. In questo sposo al cento per cento il ragionamento di mister Pioli: una grande squadra deve essere in grado di fare male ai momenti giusti, gli spazi per le ripartenze c’erano ma la Lazio non ha avuto la cattiveria per sfruttarli al meglio.

Da terzino destro, Scaloni parla dello sfortunato protagonista del match dell’Atleti Azzurri d’Italia, Dusan Basta: “Giudicare una partita per l’episodio di un autogol è troppo superficiale: aveva di fronte un giocatore molto difficile da marcare come Gomez ed ha fatto sicuramente una buona partita in fase difensiva. Purtroppo l’autogol è stato un infortunio, può capitare: non si può buttare la croce su un giocatore che peraltro anche ieri ha offerto una buona prestazione nell’interpretazione del suo ruolo.

Scaloni nel 1997 ha vinto un Mondiale Under 20, così come quest’estate lo ha vinto Milinkovic-Savic: “Sul giovane serbo penso che giocare in Italia non è mai facile per nessuno, ed un giovane come lui ha bisogno di almeno un anno di ambientamento. E’ un buon giocatore che adesso come adesso deve forse cercare più la porta per diventare un giocatore completo: ha sicuramente ancora da imparare, ma ha anche i mezzi per fare grandissime cose, si vede chiaramente.

Sul connazionale Biglia: “Quando è arrivato qui alla Lazio non era conosciuto da tutti, ma all’Anderlecht era già un calciatore di caratura internazionale, con una maturità straordinaria. Ha bisogno di altri giocatori al suo fianco in grado di giocare la palla e di supportarlo, ma stiamo parlando di un giocatore di livello altissimo, come ha dimostrato anche vestendo la maglia della Nazionale argentina.

Ma dove potrà arrivare la Lazio quest’anno? Secondo Scaloni: “Le potenzialità per arrivare ai primi posti ci sono: manca purtroppo un pizzico di cattiveria. Se non migliora in situazioni come il secondo tempo di ieri potrà fare fatica a centrare gli obiettivi più prestigiosi. Manca un pizzico di mentalità: deve acquisirla per arrivare a fine stagione e lottare per le primissime posizioni. Nel calcio di adesso serve equilibrio: il Napoli è una squadra offensiva ma sa anche come difendersi. La Lazio deve migliorare questo aspetto, capire che oltre al primo tempo dominato, deve saper gestire e chiudere i match come non è riuscito a fare nella ripresa.

La realtà del campionato dice che ancora è tutto aperto. Scaloni analizza il quadro attuale della Serie A: “Secondo me la gerarchia attuale è quella delle prime posizioni, ci sono cinque squadre che difficilmente avranno tracolli. La Juventus ha abdicato, le attuali prime cinque si giocheranno il titolo con grandissima concorrenza, ci sono squadre che possono pensare di vincere lo scudetto, ma che se il Milan rientrasse nel gruppo di testa potrebbero ritrovarsi a fine stagione anche fuori dall’Europa League. Al momento non si può pronosticare quale sarà la squadra che metterà le mani sul titolo.

Infine, un messaggio per i tanti laziali all’ascolto: “Mi sento sempre di ringraziare il popolo biancoceleste: a Roma ho lasciato tanti amici e tanti ricordi eccezionali. Ho dato sempre il massimo ed è stato un onore e un piacere vestire la maglia della Lazio.

Fabio Belli

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