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Lombardi: “Sogno di tornare, perché l’ambiente Lazio ti fa innamorare”

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Dopo il flop a Trapani, la rinascita ad Ancona. Cristiano Lombardi sta vivendo un momento davvero d’oro in maglia dorica: prima si è conquistato la fiducia di mister e società e poi l’ha ripagata a suon di gol. Come gli ultimi due, realizzati in sequenza a Savona e Lucchese e che, insieme con altri (tanti, si spera), potrebbero consentirgli ben presto di coronare il suo sogno di tornare a vestire la maglia della ‘sua’ Lazio. Di questo inizio di stagione da incorniciare, il 20enne attaccante viterbese ha parlato a ‘Lalaziosiamonoi’.

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Dopo l’anno scorso e soprattutto dopo un’estate difficile, ho finalmente trovato la serenità che mi mancava. Ho dovuto aspettare il 31 agosto, dopo aver passato mesi senza squadra e con un mercato che non mi aiutava, e questo di certo a 20 anni non può farti piacere. Per fortuna, qui ho trovato un gruppo fantastico e sto dando il mio contributo. In questo momento mi gira tutto bene e spero di non fermarmi e di ottenere tanti altri grandi risultati. Sono arrivato qui per rimettermi in gioco: dopo l’esperienza a Trapani, avevo perso la sicurezza come giocatore, così mi sono messo a lavorare a testa bassa, con la voglia di spaccare il mondo. E con l’umiltà, che una squadra importante come la Lazio può farti perdere ma che è l’unico mezzo per raggiungere risultati importanti nel calcio e nella vita. A chi mi ispiro? Per quello che ho potuto vedere da vicino, a Candreva: gioca nel mio stesso ruolo, quindi le cose che ho da imparare le rubo con gli occhi da lui. Trapani? Non è stata un’esperienza positiva. Purtroppo è sempre difficile emergere quando esci da una Primavera importante, anche se le colpe non sono tutte mie, ma anche del mister e della società, che mi hanno cercato molto per tutta l’estate ma poi non mi hanno dato tutte le chances che forse meritavo. Lì comunque sono cresciuto caratterialmente: all’inizio con Buscaglia ho fatto un po’ di presenza, poi la squadra è calata e il mister ha preferito tenere da parte i giovani come me. Ora però sono tranquillo, sto facendo bene e posso riprendermi le mie soddisfazioni. Degli ex compagni in Primavera sento ancora Filippini, quasi tutti i giorni: a Vercelli ha dimostrato di essere un buon giocatore e sono sicuro avrà il suo spazio. Con lui, come con Pollace, Ilari e Silvagni, ho un’amicizia speciale, che va oltre il calcio. Ritornare alla Lazio resta il sogno, perché mi ha cresciuto in tutti i sensi. Il suo ambiente è di quelli che ti fanno innamorare, quindi un giorno spero di intavolare un discorso in ottica prima squadra, ma per questo c’è tempo. Con Tare ho sempre avuto un rapporto schietto. Anche lui non era soddisfatto del poco mercato ricevuto in estate, ma alla fine siamo riusciti ad accordarci con l’Ancona. Spero che anche lui si sia reso conto che è stata la scelta giusta. La Lazio in casa continua a fare punti. All’inizio ha fatto fatica, come l’anno scorso, quando poi è arrivata ai preliminari di Champions, ma è una grande squadra

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