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Lazio, a Bergamo per pensare in grande

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Lazio, a Bergamo per pensare in grande

Il dolce sapore del successo contro il Torino è durato lo spazio di una giornata. Nemmeno il tempo di gustare a pieno il secondo posto in classifica perché in questo periodo il campionato non concede soste. L’ottava meraviglia casalinga della Lazio deve trovare conferme anche in trasferta dove i biancocelesti quest’anno stanno faticando più del dovuto: tre sconfitte in quattro gare. Bisognerà sfatare il tabù trasferta se si vuole diventare davvero grandi. Questa la strada che Pioli vuole percorrere senza più tentennamenti: «Abbiamo sofferto e stretto i denti, ci siamo messi in un angolo come fa un pugile, incassando, cercando di rimanere in piedi in attesa di dare il gancio giusto, adesso è arrivato il momento di vincere». I due crolli contro Verona e Napoli però sono solo un brutto ricordo d’inizio stagione. La Lazio adesso ha una sua identità e la sconfitta contro il Sassuolo per il tecnico non ha nulla a che vedere con le altre: «A Reggio Emilia abbiamo lottato. Noi sappiamo che anche fuori casa siamo fatti per attaccare, nelle precedenti trasferte è mancato l’atteggiamento. Forse ci è mancata anche serenità. Adesso c’è più attenzione e consapevolezza delle nostre qualità. Così possiamo dire la nostra».
LA DURA LEGGE DELL’EX
Lo scorso anno a Bergamo i biancocelesti fecero il primo passo falso che a fine stagione costò il secondo posto in classifica. I nerazzurri guidati dall’ex Reja non stenderanno di certo il tappeto rosso alla Lazio. Pioli lo sa bene e per questo ha lavorato molto sull’aspetto mentale dei suoi ragazzi. Conterà l’atteggiamento con cui scenderanno in campo, dovranno giocare con lo stesso piglio con cui hanno disputato la gara contro il Torino: «Vogliamo spingere, so che faremo di tutto per fare bene e chiudere questo blocco che ci porta alla prossima sosta. L’Atalanta ha buone qualità, non credo che sia una squadra che giocherà per la salvezza, è stata ben costruita ed è ben allenata. Cercheranno di soffocare il nostro possesso palla, loro sono molto pericolosi sulle palle inattive, sono bravissimi sugli esterni con Moralez e Gomez. Affrontiamo la partita con grande convinzione». Ma Pioli sa che ha a disposizione un organico di grande qualità: «Possiamo migliorare tanto, stiamo facendo bene. Possiamo fare meglio nella compattezza dei 90 minuti, solo mantenendo certe distanze possiamo fare il calcio che vogliamo. Non si smette mai di crescere, in ogni partita prendiamo gli spunti necessari per progredire. Abbiamo una miscela giusta, i giocatori esperti sono degli esempi fantastici. Ci sono i giovani che devono avere la voglia di crescere. I miglioramenti cresceranno insieme ai risultati perché portano sempre entusiasmo».
I NUMERI
Quella di questa sera sarà la sfida numero 48 allo stadio Atleti Azzurri d’Italia. Il bilancio è nettamente a favore dell’Atalanta che ha vinto 19 incontri, perso in 7 occasioni e pareggiato gli altri 21. Anche il computo dei gol è tutto a favore dei padroni di casa che conducono 61 a 33. L’ultimo successo dei nerazzurri risale al 20 ottobre 2013, quando Cigarini e Denis punirono Petkovic 2-1. Il pareggio più recente è invece quello dello scorso maggio, 1-1 Biava-Parolo. La vittoria della Lazio invece risale al 2012, 0-1 firmato da Hernanes. Pioli però può consolarsi con la mira dei suoi: Mauri, Matri e Parolo (oggi però assente), hanno già punito l’Atalanta 4 volte a testa.

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