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La solitudine dei numeri 1: Etrit Berisha

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Etrit Berisha, titolare indiscusso ed inamovibile della Nazionale albanese guidata da Gianni De Biasi, veniva e viene tuttora considerato un punto debole per la Lazio, sia dai tifosi che da qualche addetto ai lavori. La partita di ieri contro il Rosenborg ha messo a tacere anche i più scettici: Berisha, più che una riserva, può essere considerato a tutti gli effetti un secondo titolare. Una impercettibile quanto decisiva deviazione su tiro a botta sicura di  Skjelvik, terminato poi sul palo, sicurezza sui palloni alti e nel gioco con i piedi ed infine come ciliegina sulla torta il rigore parato allo scadere al norvegese Soderlund, inutile ai fini del risultato ma utilissimo in termini di autostima e morale. Anche nei periodi più difficili, anche quando, molto spesso, è stato messo in discussione, Berisha ha sempre continuato a lavorare duro e in silenzio agli ordini del sapiente e preparatissimo preparatore Grigioni, noncurante delle opinioni altrui nè del suo ruolo di subalterno al titolare Marchetti, consapevole delle proprie capacità e della fiducia che Pioli ha sempre mostrato nei suoi confronti. Spesso i tifosi in passato hanno fatto gli scongiuri quando scorrendo la formazione titolare della Lazio vedevano che tra i pali non figurava il nome dell’indiscutibile Federico Marchetti ma invece quello del numero 1 della Nazionale albanese; in molti adesso forse cominceranno a ricredersi: la porta biancoceleste con lui e Marchetti è in mani ben salde.

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Giulio Piras

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