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Del Nero: “La Lazio ha bisogno di tempo, ma manca un vice-Biglia. Mauri regista? Mi piace”

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Quando si pensa all’Europa in casa Lazio, in particolare alla Champions, può capitare di che il pensiero cada su colui che nel 2007 (quando la lazio di Delio Rossi sconfisse la Dinamo Bucarest accedendo così alla fase a gironi) diede un forte contributo a quella che ancora oggi è ancora l’ultima apparizione dei biancocelesti nell’Europa che conta. Stiamo parlando di Simone Del Nero, che appunto propiziò il rigore-qualificazioen dei biancocelesti. Del Nero nei suoi anni di militanza nella Lazio non ha lasciato una impronta indelebile, complice anche un fisico troppo tendente ad andare incontro a infortunio che ne hanno condizionato in modo pesante la carriera, ma quel doppio passo contro la Dinamo Bucarest che gli permise di acquisire il soprannome di “Doppio passo Del Nero” rimarrà per sempre indimenticabile e per questo è ancora ricordato con tanto affetto, senza dimenticare che grazie a lui e al suo trasferimento al Cesena contribuì a far venire alla Lazio un certo Antonio Candreva. Oggi Simone a 34 anni non ha voglia di smettere e si destreggia nella Massese, in Serie D.  L’ex giocatore biancoceleste è intervenuto ai microfoni de lalaziosiamonoi.it  per esprimere un commento sul momento della Lazio di Pioli:

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UNA STELLA IN SERIE D – “Mi vien da ridere perché sto soffrendo di una fascite plantare simile a quella che mi bloccò ai tempi della Lazio. Sto recuperando da questo piccolo problema, anche se non è molto grave come lo fu allora. Ogni tanto mi vien fuori ancora qualche bella giocata, anche se in categorie inferiori. Sono contento lo stesso…”.

LA SCONFITTA CON IL SASSUOLO “Purtroppo non ho visto la partita, ma guardando la classifica notiamo come la Lazio sia a tre punti dalla prima e non bisogna quindi fasciarsi la testa. Le sue partite le ha giocate bene, peccato per questo piccolo intoppo, ma credo che la squadra ci sia e l’abbia dimostrato in queste prime partite di campionato. È una Serie A molto equilibrata, non c’è una squadra che spicca rispetto alle altre”.

LA SQUADRA FA FATICA NEI MOMENTI DECISIVI – “Credo che sia ancora troppo presto per giudicarlo come problema. Nei quattro anni e mezzo che ho giocato alla Lazio si percepiva un po’ l’ansia di riuscire a raggiungere dei risultati, nel momento in cui c’è da varcare questa linea si è un po’ tirati, ci sono forse troppe responsabilità. L’ambiente non è facile, ci sono tanti giocatori nuovi e tanti giovani. L’ansia da prestazione si fa sentire”.

LEDESMA  “Alla Lazio ha sempre fatto bene, questa squadra ha risentito dell’assenza di Biglia. L’unico giocatore che poteva sostituirlo era Ledesma. Un giocatore di grandissima personalità, mi sarebbe piaciuto avere la sua personalità, sarei arrivato molto più lontano anche con la maglia della Lazio”.

ESPERIMENTI CON MAURI REGISTA  “Sicuramente, è l’ago della bilancia della Lazio. Lo prendiamo come esempio anche con i ragazzi qui a Massa, tatticamente ne ho conosciuti pochi di quel livello. Può ricoprire tutti i ruoli perché è molto intelligente, credo che possa far bene”.

ABBONDANZA SULLA TREQUARTI Candreva è l’unico giocatore insostituibile di questa squadra perché dà molta sostanza, è sempre uno dei migliori in campo. Keita è un ragazzo giovane, quando ero alla Lazio giocava nella Primavera, ogni tanto si allenava con noi e lasciava intravedere grandi giocate. Bisogna avere pazienza con questo ragazzo, sta già facendo tanto rispetto alla sua età. Può togliersi tante soddisfazioni”.

MORRISON –  “Di fantasisti alla Roberto Baggio se ne vedono pochi. Oggi bisogna abbinare la tecnica alla fisicità e alla corsa, Baggio giocava anche da fermo. Calciatori di quel tipo lì fanno fatica, si devono adattare a questo tipo di calcio. Non conosco personalmente Morrison, non mi permetto di dare giudizi”.

LA PROTESTA DELLA NORD – “I tifosi danno una grossa mano alla squadra, sono il dodicesimo uomo in campo. La curva della Lazio dà spettacolo, è molto coreografica, fa effetto vedere una curva con tifosi così appassionati. La squadra ovviamente risente della loro assenza, sono i trascinatori. Avranno le loro ragioni, può essere deleterio però per la squadra”.

OBBIETTIVO CHAMPIONS? – “È un campionato molto equilibrato, sono tutte lì. Non manca niente a questa Lazio, ci vuole solo del tempo per risolvere quel che non va. L’esperienza e la personalità ci sono, un mix di giovani e giocatori più esperti. Forse manca un po’ di esperienza nel panorama europeo rispetto a squadre come Juventus, Inter, si è visto contro il Bayer Leverkusen, più abituato a quei palcoscenici. Penso che la squadra sia all’altezza di arrivare tra le prime 4-5 nel torneo”

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