Dopo anni in cui ha regalato molte gioie alla Lazio (da allenatore della primavera prima e in prima squadra con Edy Reja dopo), ieri per la prima volta Alberto Bollini è stato coautore di forti dispiaceri nei confronti della sua ex-squadra, grazie alla rimonta fatta dalla sua Atalanta nel turno infrasettimanale di campionato proprio contro la Lazio. Proprio in merito alla sfida di ieri l’ex tecnico della primavera ha parlato ai mi di Radio Sei 98.100 senza nascondere ancora una volta quell’ammirazione e quell’affetto che per il club laziale non se ne andrà mai. Queste le parole del vice di Reja, parole che somigliano tanto a quelle di un padre che rimprovera con parole severe, ma giuste, il figlio che ha appena commesso un errore…per poi abbracciarlo dolcemente promettendogli che andrà tutto bene:
“Ieri ho salutato con piacere tutti, dai giocatori agli addetti ai lavori. Ho un bellissimo messaggio di Keita due giorni prima della partita. Ho un rapporto bello con Candreva, oltre che con Klose e Biglia. Sono tutti uomini e sportivi superiori alla media. Mi ha fatto un gran piacere rivedere tutti. Il rapporto umano va al di fuori dell’aspetto calcistico. Cataldi mi ha regalato la maglia a fine partita, gli ho chiesto come procedeva, abbiamo parlato dell’esperienza in Under 21, chi meglio di Pioli può gestire le sue presenze e il suo minutaggio”.
Poi l’analisi del match e del momento biancoceleste: “La Lazio per un’ora non mi è sembrata diversa rispetto a quella vista all’Olimpico, i numeri portano a una riflessione. E’ un po’ la fotografia di questo campionato senza regolarità, la Lazio ha bisogno di personalità per ambire ai posti che gli competono. Al dì là delle prestazioni in casa o fuori. Da professionisti quali siamo dovevamo preparare la meglio questa partita contro una Lazio forte e qualitativa. Veniva da un paio di partite dove aveva ritrovato il piglio giusto. Non era semplice dopo una sconfitta contro la Juventus. Siamo stati bravi sotto l’aspetto caratteriale. L’analisi a posteriori va fatta sulla nostra squadra, la Lazio è difficile da affrontare perché se perdi palla a centrocampo ripartono con interpreti incredibili. Dovevamo fare gioco, attaccare sulle corsie e non subire ripartenze. La partita per noi si era messa in maniera difficile, quando la Lazio contrattaccava faceva paura, poi però si è dimostrata sciupona negli ultimi venti metri. La nostra difesa comunque è stata molto attenta, Raimondi è stato bravissimo a livello tattico. Una vittoria che ha meriti nostri più che i demeriti dell’avversario. Abbiamo avuto pazienza tattica e agonistica, poi il calcio è fatto così: in maniera rocambolesca siamo arrivati al pareggio. Alla Lazio è mancata cattiveria negli smarcamenti e negli ultimi metri. Bisogna saper tenere palla e sfruttare ogni traversone, sui cambi mi soffermo su quello che ha fatto l’Atalanta”.
Poi sugli obiettivi della squadra di Pioli: “La Lazio ha diposizione una grande rosa in termini numerici e quantitativi, bisognerà aspettare l’inizio del girone di ritorno per avere un’idea più chiara, ma credo che la Lazio possa ambiare alle zone alte e in particolare a un posto Champions“. La sua Atalanta invece: “Vivo con grande professionalità e passione il campo, Reja mi ha abituato a guardare il domani sempre con i piedi per terra. Questa è una squadra che l’anno scorso si è salvata, vogliamo migliorare l’espressione di gioco. L’obiettivo di questa squadra è certamente la salvezza“.