Supercoppa, Coppa Italia (vinta in finale contro la Roma!) e scudetto sfiorato. Tra i protagonisti della straordinaria stagione dello scorso anno della Lazio Primavera c’è anche Simone Milani, che oltre a fornire il suo contributo sul campo, ha fatto sfoggio di grande lazialità. Un amore per i colori biancocelesti che ha fatto proseliti sui social network, coi tifosi laziali commossi dalle dichiarazioni di fedeltà all’aquila del giovane, promettente attaccante. Che concluso il suo cammino con la Primavera biancoceleste, è passato ora tra le fila del San Severo Calcio per provare a completare il salto nel calcio che conta. Simone Milani è intervenuto nella popolare trasmissione in onda sugli 88.100 di Elle Radio, “I Laziali Sono Qua“, e con i conduttori Danilo Galdino e Vincenzo Oliva ha fatto il punto sul momento attuale della Lazio.
Subito la richiesta di aprire l’album dei ricordi, indicando il gol più bello realizzato in maglia biancoceleste: “Il gol al quale sono più affezionato durante la mia esperienza con la Lazio è quello che ho realizzato con gli Allievi Nazionali dedicandolo al preparatore atletico La Penna, che oggi purtroppo non c’è più. Quel giorno aveva predetto che avrei segnato, e sono corso subito ad abbracciarlo dopo aver realizzato la rete.”
Parlando di ricordi, il derby del primo maggio e la “Coppa in Faccia Primavera” non può non essere menzionato. “Avevamo perso l’andata: ero carichissimo prima della sfida perché io sento il derby da una settimana prima. In quel caso rivivere in Primavera l’emozione del 26 maggio, allo Stadio Olimpico, impreziosiva il match di significati mai visti. Una cosa che probabilmente non ricapiterà più: purtroppo aver perso di misura ha alzato ancora di più la tensione agonistica della sfida di ritorno, ma questo ci ha dato una grinta che abbiamo messo in campo anche in tutti gli allenamenti. E in campo abbiamo dato tutto, grazie a tutta la squadra abbiamo conquistato un trofeo storico.”
Le immagini di Milani durante i festeggiamenti sulla vetrata della Nord sono rimaste nell’immaginario collettivo biancoceleste. Un episodio particolare riguarda una bambina che non era riuscita ad avere una maglietta dai giocatori: Milani è andato allora in panchina per regalare almeno un fratino alla piccola. “La foto della ragazzina mi è stata inviata due settimane fa dalla mamma: mi ha fatto veramente felice vederla così contenta per un gesto che per me è stato comunque istintivo, fatto col cuore. Da ragazzino sognavo sempre che un giocatore mi lanciasse la maglia, ricordo quanto era importante: anche se non eravamo in prima squadra, sapevo che da un piccolo gesto di disponibilità poteva nascere una grande felicità.”
Sul momento difficile della Lazio, Milani ha le idee piuttosto chiare: “Contro il Chievo l’atteggiamento della squadra ha colpito: non si può accettare. La sconfitta di Leverkusen poteva avere delle ragioni, quella di Verona no, anche se a volte purtroppo queste partite capitano. Nonostante tutto resto fiducioso, mi piacciono gli acquisti che sono stati fatti. Giocatori di prospettiva, bisogna dare credito a questi ragazzi: non bisogna d’altronde festeggiare ad agosto come fa qualcun altro. Adesso bisogna buttarsi a testa bassa sull’impegno con l’Udinese, per dimostrare quanto veramente vale la Lazio.”
Un’ultima considerazione Milani la riserva al futuro e alle sue aspirazioni: “Il mio sogno l’ho già realizzato: vincere un derby sul prato dell’Olimpico e correre sotto quella calda, esultante Curva Nord a festeggiare. E’ logico che io come tutti i tifosi laziali darei la vita per giocare una partita con la maglia biancoceleste. Vorrei tornare per fare molto di più, e riversare in campo il mio amore per la Lazio.”