Terzino sinistro alla fine degli anni ottanta, Raffaele Sergio è stato un simbolo della rinascita della Lazio alla fine del decennio più difficile della sua storia. Un’escalation che ha portato l’esterno mancino anche alla convocazione in Nazionale. Un elemento sicuramente ricordato con grande affetto da tutti i tifosi della Lazio: Sergio è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella popolare trasmissione “I Laziali Sono Qua“, facendo il punto con i conduttori Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sul momento delicato che la formazione biancoceleste sta attraversando in questi giorni. E lo ha fatto in veste di doppio ex in vista di Lazio-Udinese, avendo vestito nel corso della sua carriera anche la maglia dei friulani.
Da terzino sinistro, Sergio non individua in quel reparto la lacuna maggiore della Lazio. “Ritengo che in questo avvio di stagione il calciatore che più è mancato a Pioli sia stato Biglia. Non è mai facile sostituire un giocatore chiave nell’economia della squadra. Vale per Biglia, che ha dimostrato di essere fondamentale dal punto di vista degli equilibri e della personalità. La Lazio secondo me è una squadra ben coperta in tutti i ruoli, una rosa importante che ha dimostrato l’anno scorso di valere il terzo posto conquistato: l’assenza di Biglia è a mio avviso quella che si fa maggiormente sentire, per il resto le alternative non mancano, compresa nella corsia difensiva di sinistra.”
L’infortunio di De Vrij potrebbe però stravolgere ulteriormente i piani di Pioli: “Avendo da affrontare le tre competizioni, la Lazio doveva forse puntare ad avere due giocatori per ruolo, e non averlo fatto può aver rappresentato un errore. Come ripeto, un vice-Biglia è oggi fondamentale anche vista l’assenza di Ledesma, che lo scorso anno poteva coprire le assenze dell’argentino. Ma gli impegni delle Nazionali potranno creare problemi, e sicuramente anche un vice-De Vrij potrebbe fare comodo, sperando si possa arrivare all’acquisto di rinforzi nel mercato di gennaio.”
Sul prossimo impegno di campionato, Sergio mette in guardia la Lazio: “L’Udinese è una squadra piena di giovani motivati, con due attaccanti fortissimi come Zapata e Thereau. Sarà una partita difficile, secondo me i friulani non meritavano di perdere col Palermo nell’ultima partita di campionato disputata. Per la formazione da schierare contro i bianconeri, credo che Matri sarà valutato con attenzione da Pioli, ma forse essendo appena arrivato, potrebbe partire dalla panchina per subentrare eventualmente a partita in corso.”
Gli impegni delle Nazionali hanno messo in mostra importanti segnali di risveglio da parte di alcuni protagonisti biancocelesti. Antonio Candreva su tutti: secondo Sergio può essere lui uno degli elementi dai quali la Lazio potrà ripartire. “Sicuramente la Lazio dovrà dimenticare Verona trascinata da giocatori come Candreva. La “botta” presa a Leverkusen è stata probabilmente fatale a livello psicologico. Candreva e Parolo in azzurro hanno dimostrato di essere in crescita, ma la cosa fondamentale per la Lazio sarà dimostrare di aver cancellato dalla testa l’eliminazione in Champions. Contro l’Udinese dovrà arrivare una risposta anche e soprattutto a livello psicologico da parte della squadra.”
Tra le rivali della Lazio nella corsa in questo nuovo campionato, Sergio ha le idee chiare: “Non c’è una squadra padrona in Serie A come nelle ultime stagioni. La Juventus si è indebolita con la partenza di Tevez, Pirlo e Vidal. L’anno scorso la grande performance in Europa è derivata dal perfetto equilibrio che aveva trovato la squadra. Quest’anno i sostituti a mio avviso non sono alla pari dei pezzi da novanta che sono partiti: una grande squadra che punta ai massimi obiettivi può sostituire un tassello importante, ma non tre fondamentali tutti insieme. La Roma ha investito nei reparti doveva aveva evidenziato delle lacune nella scorsa annata e mi sembra una squadra più completa. Il Napoli ha cambiato tanto ma a mio avviso non ha fatto arrivare dal mercato giocatori a livello qualitativo all’altezza di quelli che sono andati via. La Lazio se ritrovasse la forma dell’anno scorso, potrebbe riuscire a fare cose importanti. In Europa invece l’aspetto tecnico è preponderante, e rispetto alle squadre top del continente le formazioni italiane, compresa la Lazio, sono indietro. Inglesi, spagnoli e tedeschi hanno qualcosa di più, e d’altronde da due anni abbiamo due sole squadre nella fase a gironi di Champions.”