L’ex biancoceleste, Gabriele Podavini, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 per commentare il momento delicato della squadra di Pioli.
Si parte dalla trasferta ucraina in Europa League:
“A parte il risultato finale che non le ha reso onore per come è andata la partita, la Lazio mi è piaciuta, si vede che è in fase di crescita. Anche le altre squadre del girone hanno pareggiato quindi ci si può accontentare. Il calcio è questo, puoi dominare per 90 minuti ma poi se sbagli troppo puoi incorrere in spiacevoli episodi che possono condizionare l’esito finale. Alla squadra manca ancora qualcosa per fare il salto di qualità, come l’anno scorso riesce a passare in vantaggio, gioca bene ma manca la cattiveria necessaria per chiudere la partita”.
Giovedì scorso sul campo del Dnipro, Sergej Milinkovic, ha segnato il suo primo gol “italiano”:
“Per me è una scoperta, non lo conoscevo. E’ giovane, ha le doti giuste, può migliorare e crescere molto. Mi piace come sta lavorando la società, puntare sui giovani può essere una risorsa importante. La piazza romana ha un tifo importante ed esigente. In squadra ad aiutare i ragazzi a crescere servono almeno tre punti fermi che li guidino e la Lazio ce li ha, il problema in questo momento è che sono infortunati“.
Domani la Lazio sarà impegnata a Napoli:
“La squadra di Sarri, grazie al successo in Europa League, sarà euforica perchè le vittorie, specialmente con 5 reti di scarto, alzano il morale della squadra e dell’ambiente. Quella del San Paolo sarà una partita importante per capire fino a che punto i biancocelesti sono cresciuti, sarà un test interessante per capire la condizione della squadra. Tra l’altro i partenopei vorranno vendicarsi dell’incontro della scorsa stagione, ma sarà anche per loro un incontro difficile. Anche quella di Napoli è una piazza molto esigente, non sarà facile per il tecnico napoletano, se i giocatori lo seguiranno e lo aiuteranno sarà più semplice altrimenti sarà dura per lui. I successi sono la cura più importante per risolvere i problemi, si costruiscono durante la settimana e nello spogliatoio ma sono i giocatori a scendere in campo e a fare la differenza”.