C’è bisogno di continuità in casa Lazio dopo i segnali importanti dati contro il Genoa mercoledì sera e il Verona può essere l’avversario giusto, vincere domani permetterebbe di dare un altro segnale importante alla piazza anche perché c’è la possibilità di sfatare altri 2 tabù del recente passato: vincere in un campo sempre difficile per i biancocelesti (non passano sul campo dei veronesi da 24 anni) e invertire il trend negativo in trasferta.
“CONTINUITA'” è quindi la parola chiave che deve essere associata alla Lazio, e proprio di questa esigenza parla l’attore e doppiatore Pino Insegno, noto tifoso biancoceleste, ai microfoni di Calciomercato.com:
Cosa è cambiato è cambiato rispetto allo scorso anno? La Lazio sembra totalmente diversa…
“Non è possibile paragonate una stagione intera con sole 5-6 partite tra campionato e coppa. Sarebbe ingeneroso nei confronti di una squadra che lo scorso anno solo con il passare del tempo ha assimilato determinati automatismi. Però è chiaro che qualcosa di diverso rispetto allo scorso anno c’è. Sembra uno spogliatoio disunito quello biancoceleste, ma non a livello tecnico, ma più per una questione di concentrazione e di approccio. E’ pur vero che non è per niente facile gestire una situazione in cui ti manca la spina dorsale: de Vrij , Biglia e Klose sono giocatori fondamentali per Pioli che continuo a vedere molto concentrato. Le chiacchiere intorno allo spogliatoio sono tante, forse troppe, da quelle sulla fascia di capitano fino alle altre polemiche sui rinnovi. Sono tutte distrazioni che dovrebbero essere messe da parte”.
Il ritorno al gol di Felipe Anderson cosa può dare alla Lazio?
“Lo scorso anno Messi si era incarnato in Felipe ed ha cambiato la Lazio decidendo 10 partite consecutive ed è stato importante anche nelle altre. Quest’anno deve essere arrivato un esorcista che lo ha fatto tornare poco sorridente e felice ma lui è un giocatore fantastico, può cambiare la partita se è in palla ed è per questo che gli serve continuità. Spesso cerca la giocata personale ma dovrebbe giocare un po’ più per la squadra. Quello visto contro il Genoa mi è piaciuto soprattutto nel secondo tempo. Deve continuare su questa squadra e tornare a divertirsi giocando a calcio, se così fosse tornerebbe devastante”.
Contro l’Hellas Verona che gara ti aspetti?
“Mi aspetto la solita Lazio anche se la ’solita’ squadra oggi è difficile da decifrare. Voglio un segnale forte, nel Verona non ci saranno né Toni né Pazzini e questo mi tranquillizza abbastanza perché il primo è difficile da marcare ed il secondo fa gol con grande facilità. Non so davvero cosa aspettarmi, spero solo che la squadra riesca a dare continuità a quanto fatto contro il Genoa”.
Continuità è la parola magica?
“Sì, solo la continuità di risultati ti dà la fiducia necessaria per intraprendere un commino vincente. La Lazio deve tornare ad avere consapevolezza nelle proprie qualità, perché ne ha tante, una volta raggiunta quella convinzione si potrà tornare. La continuità di risultati dunque è una componente decisiva per tornare ad essere grandi”.