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Onazi e quel gol che ha cambiato il destino…

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Correva l’anno 2011 e dalle parti di Formello facevano capolino due giovani nigeriani di belle speranze: Ogenyi Eddy Onazi e Sani Emmanuel; entrambi classe ’92, classico mediano di rottura il primo, punta rapida alla Oba Oba Martins il secondo. La Lazio li aveva notati durante il mondiale under 17 del 2009 svoltosi proprio in Nigeria, competizione in cui la selezione nigeriana si era arresa solo in finale sotto i colpi della Svizzera. Erano stati portati in Italia da una vecchia conoscenza della nostra Serie A e dell’Inter in particolare: Taribo West, che svestiti i panni del calciatore aveva intrapreso la doppia strada di talent scout di giovani calciatori e pastore pentecostale. Dei due si diceva un gran bene, in particolare di Sani, capocannoniere di quell’edizione del mondiale giovanile con 5 gol. Bene, a distanza di cinque anni di quel Sani Emmanuel si sono praticamente perse le tracce (attualmente gioca nelle terza serie svedese dopo esperienze in Svizzera ed Israele…). Chi invece è rimasto in pianta stabile all’ombra del Colosseo è stato l’altro, quel mediano con piedi maleducati e fisico non proprio da marcantonio: Ogenyi Eddy Onazi. In questi cinque anni in maglia biancoceleste il centrocampista nigeriano ha avuto un rendimento altalenante, anche se quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. La scorsa stagione però con l’arrivo di Stefano Pioli in panchina il suo utilizzo si è drasticamente ridotto: 16 presenze collezionate, di cui solamente 6 da titolare, la maggior parte delle quali in Coppa Italia. Fino a quel 31 maggio, ultima giornata del campionato scorso. Si gioca Napoli-Lazio, vero e proprio spareggio per un posto nei preliminari di Champions League; la Lazio, agguantata dalla doppietta di Higuain dopo aver chiuso in vantaggio per 0-2 il primo tempo è in 10 ed in chiara difficoltà fisica. Dopo l’errore dal dischetto dello stesso Higuain, Pioli decide di gettare nella mischia Onazi, reduce da una stagione tutt’altro che positiva. Siamo al minuto 38. Due minuti dopo un recupero di Maggio su Ledesma si trasforma in una verticalizzazione più che fortuita per l’accorrente Eddy che aveva seguito l’azione: piattone ad aprire e gol, 2-3, preliminare di Champions in cassaforte. Il gol che ha cambiato il suo destino alla Lazio. Prima di quella partita infatti il mediano nigeriano era tra i sicuri partenti, ma il calcio si sa è strano, ed un gol può cambiare la storia di qualsiasi calciatore. Onazi è rimasto in biancoceleste e, complici gli infortuni e la scarsa condizione di alcuni elementi della mediana, in questo primo scorcio di stagione è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante. Fino all’ottima prestazione sfoderata ieri sera all’esordio in Europa League nel pareggio in casa del Dnipro: schierato da Pioli nell’inedito ruolo di regista, ha ripagato la fiducia dell’allenatore aggiungendo al solito ottimo lavoro in fase di interdizione anche una buona prova in fase di impostazione e risultando tra i migliori in campo insieme a Milinkovic-Savic e Hoedt.

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A

desso Pioli sa che può contare anche sul nigeriano. Quel piccoletto portato da Taribo West. Quello meno forte di Sani Emmanuel. Quello che avrebbe dovuto lasciare la Lazio. Fino a quel gol al San Paolo, quel gol che ha cambiato il destino.

Giulio Piras

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