In pochi se lo ricordano, ma è uno che con la maglia della Lazio ha vinto ben due titoli. Stiamo parlando di Avelino Moriggi, classe 1946 da Cinisello Balsamo, secondo di Felice Pulici nell’anno del primo scudetto. Un’esperienza che ha voluto ricordare oggi dalle colonne de ‘Il Corriere dello Sport’: “Nel ’74 la Lazio vinse anche lo scudetto under 23, quello delle riserve. – ha detto – In quella squadra c’erano D’Amico e Giordano e nella finale, che si giocò a Terni, battemmo 4-0 la Fiorentina di Antognoni”. “Era quella una Lazio con un rispetto diverso, in cui non ti sentivi una riserva, e con Pulici ci rispettavamo a vicenda. – prosegue l’ex numero uno lombardo – Tante volte manifestavo a Maestrelli la voglia di andare via, ma lui mi diceva sempre che dovevo restare“. Nell’ultima gara di campionato contro il Bologna sperava di essere in campo. Ciò purtroppo non accadde, ma lui non ne fece un dramma: “Nessun problema, è bello anche così“. Così come non ha mai fatto un dramma per le pochissime presenze con la Lazio: “Ho fatto cinque anni e mezzo di panchine. Sono sceso in campo solo tre volte e le ricordo. Ma in fondo era giusto che giocasse sempre Pulici, visto che era più forte“. A distanza di tanti anni, Moriggi non ha mai dimenticato quel gruppo: “Ricordo Tor di Quinto, le porte piccole, le sfide tra spogliatoio A e spogliatoio, tra il gruppo di Chinaglia e quello di Wilson. Sfide che erano delle vere e proprie guerre, che nessuno voleva perdere mai. Pensa che una volta in campionato ci chiesero di pareggio, ma Chinaglia rispose ‘no, ce la giochiamo’“.
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